Partenariato pubblico-privato e Project financing: Sicilia all'ottavo posto nel 2013

Il partenariato pubblico/privato (Ppp) – ovvero la cooperazione tra i due comparti per il finanziamento, la realizzazione e la gestione di opere pubbliche – oggi rappresenta l’unica strada per uscire dal “tunnel” degli appalti tradizionali e ripensare in maniera più concreta il business degli investimenti pubblici.
Impianti sportivi, porti turistici, servizi di illuminazione, cimiteri, reti idriche e gas, scuole, ospedali: sono solo alcune delle opere che a causa della drastica riduzione dei trasferimenti statali, dei vincoli imposti dal Patto di stabilità e dell’indebitamento, rimangono seppelliti tra faldoni e prassi burocratiche, trovando sempre più raramente la loro realizzazione. In Italia, infatti, negli ultimi tre anni gli investimenti pubblici hanno accusato un calo del -40/50%, di contro dal 2002 al 2012 le gare con la formula del “Ppp” da 330 sono aumentate a 3.200.

«Secondo le classifiche regionali sulle gare censite nel 2013, la Sicilia si colloca all’ottavo posto, con 163 bandi e un importo di 386 milioni di euro: un trend incoraggiante, che rinforza il valore di una figura come quella del commercialista, trait d’union tra le imprese e la Pubblica Amministrazione, nelle vesti di analista finanziario per l’intero percorso che va dalla valutazione dei rischi alla definizione delle eventuali forme di contributo pubblico; dagli aspetti contabili e fiscali alla valutazione della redditività e “bancabilità” del progetto». Così il presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Catania (Odcec) Sebastiano Truglio ha aperto il seminario formativo sul tema, che ha visto come relatore Roberto De Luca dell’Istituto di ricerca Irdcec, per fare luce sulle opzioni e sulle possibilità offerte dal “Ppp”, con una particolare attenzione al Project Finance, nel cui ambito il ruolo del commercialista è fondamentale.
Importanza sottolineata anche dal consigliere Odcec Catania Sebastiano Impallomeni, coordinatore della prima sessione di lavori, che ha posto l’accento sul tasso di mortalità delle opere in Partenariato pubblico/privato ancora molto elevato, a causa della complessità, dei tempi molto lunghi di assegnazione e del necessario equilibrio nella gestione dei rischi: «Rispetto alle previsioni, per queste procedure non è stata rispettata la tabella di marcia – ha affermato Impallomeni – resta ancora incerta la linea di confine tra pubblico e privato per la gestione dei rischi nelle varie accezioni, compromettendo l’iter e il closing finanziario».

Assume, quindi, particolare valore l’attività di consulenza tecnica del commercialista, in tutte le fasi del percorso, «dalla pianificazione – ha sottolineato De Luca, nel corso della sua relazione – alla gestione del residuo. Ciononostante, la categoria sconta una percezione sbagliata e poco gratificante del lavoro e delle potenzialità in questo ambito. Al contrario, è determinante per il buon risultato di un’operazione di project financing la corretta predisposizione di uno studio di fattibilità del piano economico finanziario». Gli approfondimenti di natura finanziaria sono stati oggetto della seconda sessione di lavori, coordinata dal consigliere Odcec Catania Fabrizio Leotta.