Pecore invadono l’autostrada Palermo – Mazara del Vallo. Prendiamola come una metafora…

Prendiamola come metafora, un segno che ci indica quanto ancora siamo lontani da uno sviluppo serio dei trasporti in Sicilia. Un gregge di pecore in autostrada  ha creato ieri code e stupore sulla Palermo-Mazara del Vallo , intorno all’ora di pranzo, con  lunghe code e rallentamenti alla circolazione. Nessun incidente, ma “l’invasione” della carreggiata da parte di un gregge di pecore. La presenza degli animali ha creato molti disagi per gli automobilisti che erano diretti a Palermo. Sul posto sono intervenuti gli uomini della polizia stradale. “Un fatto singolare – spiegano dalla sala operativa – . Gli animali erano proprio sulla carreggiata. Siamo riusciti a ‘deviarli’ all’altezza dello svincolo di Carini”. L’intervento della stradale è durato oltre un’ora.

Una notizia che sembra uscita da 50 anni fa, da un “Intervallo” della Rai. Ma, d’altronde, molta parte dei trasporti in Sicilia, è ferma a quasi mezzo secolo fa. Prendiamo le ferrovie. Da due anni non si può raggiungere in treno Palermo da Trapani, per una frana, e la cosa sembra importare a pochi. E che dire della stessa autostrada, la A29, con la scusa di non farci pagare il pedaggio, la lasciano senza manutenzione, con la galleria di Segesta stabilmente ai primi posti tra le meno sicure d’Europa (e si aspetta ancora l’inizio dei lavori…), nessuna colonnina per l’SOS funzionante.  Per tacere di tutti i Comuni della provincia di Agrigento, del Belice, della provincia di Trapani, che sono isolati da quando il maltempo ha reso inagibili le strade interne.  Restano solo gli aeroporti, è vero, che funzionano. Ma a che prezzo? E poi, che senso ha arrivare in Sicilia, a Birgi o a Punta Raisi, se da lì poi ti muovi con grande difficoltà?