Per gli agricoltori siciliani arriva il salasso dell’Imu

Un altro salasso è in arrivo per gli agricoltori: la mannaia dell’Imu da pagare per i terreni. Una scadenza che non era stata messa in preventivo e che renderà ancora più traballanti i loro bilanci. Il governo Renzi, infatti, si appresta a varare un decreto che cancellerà le esenzioni finora in vigore. A lanciare l’allarme e a spiegare cosa sta per accadere è Giuseppe Aleo, presidente provinciale Uimec. «L’esenzione Imu per i terreni agricoli, che fino a oggi copriva 3.524 Comuni italiani, quasi la metà del totale – dice Aleo – verrà cancellata con un colpo di spugna. Nelle intenzioni del governo saranno esentati soltanto 1.578 Comuni, mentre altri 2.568 avranno un’esenzione parziale, limitata ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali. Negli altri Comuni pagheranno tutti. Questo é inaccettabile».
Il criterio per stabilire in quale delle tre fasce un Comune rientri è calcolato sulla base dell’altitudine. Rimarrebbero esenti dal pagamento della salata imposta soltanto gli agricoltori dei Comuni montani (sopra i 600 metri). Esenzione parziale, invece, per quelli tra i 281 e i 600 metri. Nessuna esenzione per tutti gli altri.
«A quanto si apprende da indiscrezioni di stampa – continua Aleo – il decreto sarà presto approvato e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e, non può che essere così, in quanto la nuova tassa dovrà essere versata entro il 16 di dicembre. I 350 milioni che il governo prevede di recuperare sono stati già spesi, perché servono a tamponare il bonus di 80 euro. Cambiare le regole del gioco alla fine dell’anno, in modo retroattivo e costringere i contribuenti a una corsa contro il tempo per versare un’imposta che non hanno pagato prima non è giusto, né legittimo».
Il governo Renzi, dunque, si appresta a cambiare le regole del gioco a partita in corso. Per i contadini un vero calcio sugli stinchi dopo quello assestato dal governo Monti, che aumentò, fino al 350%, aliquote e coefficienti. Poi, la parentesi delle esenzioni, che mai, però, ha riguardato i proprietari di terreni agricoli che di professione non fanno gli agricoltori. Spesso figli di contadini che hanno ereditato le proprietà, ma non hanno la possibilità e i mezzi economici per coltivarli. Un problema che riguarda soprattutto il Marsalese. L’Uimec, intanto, giudica «iniqua» la nuova manovra e minaccia la «mobilitazione» generale se il governo non farà un passo indietro.