Oltre 50 mila posti di lavoro in meno in 4 anni e in media piu’ di 1.500 persi ogni mese dall’inizio del 2013. Al progressivo fermo di cantieri avviati precedentemente si aggiunge il peggioramento del mercato delle nuove infrastrutture registrato nel primo quadrimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2012: e’ stato posto in gara il 30% in meno di opere per un importo piu’ che dimezzato (-56,84%). Il confronto fra i primi quadrimestri degli ultimi sei anni evidenzia che da gennaio ad aprile di quest’anno sono stati pubblicati 80 bandi per appena 94,5 mln di euro, con un crollo di oltre l’80% del mercato. Sono i numeri della crisi del settore in Sicilia.
”Di fronte a tale situazione – osservano associazioni di impresa e sindacati – la Regione non interviene ne’ per sbloccare cantieri fermi, ne’ per finanziare nuove infrastrutture, dimostrando di non comprendere che, in particolare nella nostra Isola, la ripresa dell’economia passa anzitutto dagli investimenti pubblici nel settore delle costruzioni. Il governo regionale con la legge di stabilita’ appena approvata dall’Ars ha sottratto risorse ad importanti opere prossime all’appalto e ha aumentato la pressione fiscale sulla produzione dei materiali utilizzati in edilizia”.