Pesca, l'assessore Caleca convoca gli Stati generali del settore

L’assessore regionale dell’Agricoltura e della Pesca Mediterranea Nino Caleca ha deciso di convocare, congiuntamente alle associazioni di categoria, per la prima volta nella storia della Sicilia, gli Stati Generali della Pesca. L’iniziativa si terrà a Palermo, nella terza decade di aprile. A spingere l’assessore a questa decisione, la condivisione delle preoccupazioni dei pescatori siciliani contenute nel documento del Comitato per la Difesa della Pesca Artigianale. In particolare, l’attenzione si focalizza sulle mutate condizioni del Mediterraneo in termini di tipologie di pesce presente e di quote di pescato. «La situazione del nostro mare è profondamente cambiata negli ultimi anni – precisa Caleca – L’habitat è minacciato dalla presenza di troppi tonni che, cibandosi prevalentemente di pesce azzurro, stanno impoverendo i fondali. Il tonno si sta trasformando in una vera e propria calamità naturale e di questo devono essere a conoscenza gli organismi competenti affinché, attraverso il mantenimento di norme e regolamenti anacronistici, non venga alterata la capacità riproduttiva e la biodiversità del Mediterraneo».
L’assessore ha quindi messo in evidenza come pesca e agricoltura «non sono due segmenti marginali dell’economia siciliana ma, per incidenza e potenzialità di livelli occupazionali, devono tornare a rappresentare la struttura portante e la maggiore risorsa per il rilancio del Pil regionale». E su questo fronte l’andamento del settore ittico in Sicilia continua ad essere preoccupante. Il 2013 conferma il trend negativo del 2012, con una produzione che registra un calo del 5% rispetto alla stesso periodo dell’anno precedente ed analogamente il consumo registra un decremento del 3,4%. Allarmanti anche i dati sugli occupati nel settore: nel 2003 erano 18mila e al 2012 si è scesi al di sotto di ottomila unità lavorative.