Piero Messina, il giornalista dello scoop su Crocetta (che lo aveva licenziato), i servizi segreti…

Piero Messina  è il giornalista del momento, perché ha scritto con il collega Maurizio Zoppi per il settimanale L’Espresso la trascrizione di una frase, che lui ha avuto modo di ascoltare, di un’intercettazione in cui il medico personale di Crocetta, Matteo Tutino, dice al presidente della Regione Siciliana che Lucia Borsellino merita di fare la fine del padre. E’ su Piero Messina che si discute molto perché era uno dei giornalisti del mega ufficio stampa della Regione, licenziati da Crocetta appena insediatosi. Lo racconta lo stesso presidente in più occasioni. Ad esempio, leggiamo in un’intervista al Fatto Quotidiano:

D:Qual è il motivo che porterebbe ad attivare un complotto di così vaste proporzioni contro di lei?
Il motivo? La mafia. Le mie caratteristiche, benché venga sistematicamente spernacchiato, danno fastidio. Un antimafioso come me è geneticamente fuori dall’ordine costituito.

D:Atteniamoci ai fatti.
Quali sono i fatti?

D:Quelli raccontati dall’Espresso.
Quelli raccontati da un giornalista licenziato da me?

Messina ha iniziato la carriera di giornalista al quotidiano “Il Mediterraneo”. Ha scritto per “Il Sole 24 Ore”, “il Venerdì di Repubblica” e l’Ansa. Per il suo lavoro ha ricevuto il Premio Cronista 2008 “Piero Passetti”, Targa Ordine Nazionale dei Giornalisti italiani. Le sue inchieste su mafia e terrorismo internazionale sono state pubblicate anche negli Stati Uniti e in Germania. Scrive per il settimanale “l’Espresso” e la rivista di geopolitica “Limes”.

“Quello che dice Crocetta è vero, mi ha licenziato tre anni fa dall’ufficio stampa della regione. Ma questa vicenda non ha nulla a che fare con l’articolo che ho scritto”, replica Piero Messina.  “Si tratta di due vicende – afferma – che non hanno nulla a che vedere. Io faccio il giornalista, cerco solo di raccontare le vicende di cui vengo a conoscenza”. Messina nega con decisione che ci possa essere, da parte sua, alcuna vendetta o spirito di rivalsa: “Non ho alcuna acredine nei confronti del Presidente della Regione che ho sempre rispettato per il suo ruolo e le sue funzioni. Io faccio semplicemente il mio mestiere di giornalista e non credo che mi si possa contestare il fatto di volere continuare a svolgere la mia professione”.

Una curiosità. Si parla tanto in queste ore di dossieraggi, di complotti, di veline, macchine del fango, eccetera. Messina ha pubblicato, due anni fa, per Bur, un libro dal titolo “Il cuore nero dei servizi”,  un libro sui servizi segreti. Nella presentazione del suo libro c’è questa frase :

Che ne è stato dei servizi segreti italiani, di quell’apparato d’intelligence che ha attraversato come un’oscura filigrana la recente storia d’Italia…Piero Messina, giornalista d’inchiesta, è riuscito a raggiungere alcuni agenti e funzionari italiani per anni impegnati nelle attività del nostro sistema di sicurezza. ….. Questa, infatti, non è la storia dei servizi segreti in Italia, ma il racconto dietro le quinte dei meccanismi che hanno confezionato false verità, delle inconfessabili dinamiche di gestione del potere e di una contabilità statale al di sopra di ogni sospetto e al di sotto di ogni tracciabilità. E che hanno condannato il nostro Paese a uno stato di insicurezza permanente”.