Pitruzzella e la Corte Costituzionale tra veti incrociati e inchieste ad orologeria

Ma insomma Pitruzzella diventa o no giudice della Corte Costituzionale? A Palermo non si parla d’altro. Dopo Grasso al Senato, e Mattarella Capo dello Stato, sarebbe un altro colpaccio. Palermo caput mundi, proprio mentre la politica siciliana in senso stretto, quella del pollaio dell’Ars e delle infinite giunte di Crocetta, dà il peggio di se. Si vota oggi, ma gli ostacoli sono tanti.

Il problema per Pitruzzella è non solo il pantano del Parlamento, che non riesce a sbloccarsi, ma anche le inchieste, un po’ ad orologeria, bisogna dirlo, che saltano fuori.  Vanno eletti tre giudici costituzionali da parte del Parlamento in seduta comune. Ed ora spunta un’ indagine per corruzione giudiziaria che il Gip di Catania ha ripetutamente imposto alla Procura di approfondire (nonostante la richiesta di archiviazione) nei confronti del presidente dell’Antitrust,  e che si scioglierà soltanto il 4 dicembre. Per il resto, oggi si vota, e racconta il Sole 24 Ore

Una settimana fa, l’accordo tra maggioranza e Fi non aveva superato la prova del voto segreto e nessuno dei tre candidati (Augusto Barbera per il Pd, Francesco Paolo Sisto per Fi e Pitruzzella per Sc) aveva raggiunto il quorum dei tre quinti, nonostante una partecipazione al voto quasi da record. Molti, troppi i mal di pancia, diffusi e trasversali. Non solo dei 5 Stelle, tagliati fuori da qualunque confronto e che perciò rivendicano un «metodo» diverso, ma anche della Sinistra e di decine di centristi e Dem. Mal di pancia che la decisione di «imporre» la stessa terna – per di più con l’indagine ancora aperta su Pitruzzella – sembra destinata ad acuire più che a placare, producendo l’ennesima fumata nera. Con buona pace dei richiami delle più alte cariche dello Stato e nonostante la minaccia del presidente del Senato Pietro Grasso di andare, in caso di fallimento, a sedute ad oltranza tra Natale e l’Epifania.

L’indagine su Pitruzzella è del 2008,  eppure,  salta fuori proprio adesso. Un vecchio lodo arbitrale tra due università siciliane, un’accusa di corruzione in atti giudiziari. Si chiede Roberto Puglisi su Live Sicilia:

E’ così impensabile – fatta salva la buonafede dei giudici, manco a dirlo – immaginare un qualche nesso, sicuramente fortuito, tra la cronaca che si rivela adesso, dopo avere dormicchiato per ben sette anni, e la conseguente frenata, causa inchiesta, di un papabile dell’ermellino, quasi al traguardo?

Corruzione in atti giudiziari è l’ipotesi di reato per la quale Pitruzzella, dal 2011 presidente dell’Antitrust, è iscritto nel registro degli indagati della Procura di Catania dopo che il presidente dell’ufficio gip Nunzio Sarpietro ha rigettato la richiesta di archiviazione con la quale il pm Valentina Grosso aveva chiuso l’indagine nata nel 2008 da un esposto anonimo che indicava i presunti retroscena del lodo arbitrale per risolvere il contenzioso tra l’Università Kore di Enna e l’Ateneo di Catania.