Pmi innovative, a giugno le prime call dei bandi europei

Partono a giugno le prime call dei bandi europei dedicati alle pmi innovative nell’ambito del progetto Innovation in SME’s, una delle novità di punta del maxi programma Ue per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020. I bandi di giugno hanno un budget da 621 mln di euro e, per le nostre imprese, «è un’occasione da non perdere» afferma Isella Vicini, direttore della European Funding Division di Warrant Group che ha partecipato alle call di marzo con ben 12 progetti.

Con questa prima call dedicata esclusivamente alle Pmi innovative, le imprese europee potranno infatti presentare progetti di innovazione basati su idee bottom up in tutti gli ambiti disciplinari. «Sinora l’Italia – spiega Vicini – non è mai stata in grado di ripagarsi gli investimenti fatti. Il saldo tra i progetti finanziati e il costo sostenuto dal Paese come contributo al budget complessivo dei programmi quadro è da sempre in negativo. A livello macro, questo significa che l’Italia ha contribuito per 25 anni, tanto tempo è passato dal primo programma quadro, a finanziare la ricerca dei propri competitor sparsi per l’Europa».
Così, per garantire un maggiore accesso alle pmi italiane ai bandi Horizon 2020, Vicini identifica «due ingredienti base per affrontare la sfida» con le competitors di tutt’Europa che invieranno progetti mirati ai bandi di Horizon 2020. Bisogna, dice, «cominciare per tempo e affrontare le sfide con determinazione e passione, la stessa determinazione e la stessa passione con cui si affronta il proprio lavoro quotidiano. Il successo di un progetto è legato alla migliore soluzione scientifica, alla miglior squadra messo in campo, all’impatto economico e scientifico atteso a fine progetto, e infine al budget di spesa» avverte.
«Ogni progetto, inoltre, deve avere un coordinatore scientifico, uno o più core-partner e almeno due end-user. E i consorzi devono essere internazionali e vedere la presenza di almeno 3 dei 28 paesi membri. Rispondere a tutti questi aspetti in maniera strutturata, mettendo in piedi la miglior squadra europea possibile, non è un’attività che si può improvvisare durante i ritagli di tempo».
Una delle più importanti novità di Horizon 2020 – commenta ancora Isella Vicini – è proprio questo strumento, Innovation in SME’s, pensato per sostenere le piccole e medie imprese europee che, da gennaio 2014, hanno a disposizione un budget di quasi 3 miliardi di euro in 7 anni per ottenere finanziamenti a fondo perduto nella misura del 70% dei costi sostenuti in progetti innovativi».
L’obiettivo della commissione è chiaro. In Europa ci sono oltre 20 milioni di piccole e medie che rappresentano la spina dorsale dell’intero sistema produttivo. Per raggiungere gli obiettivi della Strategia Europa 2020 di crescita e occupazione è necessario avere un comparto industriale competitivo basato sull’innovazione in tutte le sue forme, che sia in grado di sviluppare e applicare tecnologie di frontiera, che sviluppi nuovi business e nuovi modelli organizzativi e che sia orientata alla creazione di nuovi mercati internazionali.
«La capacità innovativa dell’industria non dipende quindi solo dalle grandi imprese che già occupano grosse fette di mercato, ma – conclude il direttore della European Funding Division di Warrant Group – sempre più in maniera cruciale da imprenditori visionari e da piccole e medie imprese che ambiscano a una innovazione radicale e ad una crescita rapida in nuovi business».

tratto da www.europaquotidiano.it