Porto Empedocle, il Comune lavora al piano anticorruzione

Sul suo tavolo d’ufficio, il segretario generale del Comune di Porto Empedocle in provincia di Agrigento, Pietro Rizzo, ieri aveva un bel po’ di documenti. Come primo giorno di lavoro del nuovo anno dav-vero niente di meno rilassante, per colui il quale è stato nominato dal sindaco Calogero Firetto dirigente an-ti corruzione. La montagna di documenti da mettere in ordine era ed è il piano anticorruzione, il vademecum che nelle prossime ore verrà posto all’attenzione del sindaco, il quale dopo aver-lo letto e valutato, provvederà a girarlo alla Giunta. Poi, dopo il transito del piano dal consiglio comunale, il con-tenuto dello stesso diventerà il «Vangelo» nella lotta alle infiltrazioni criminali nella cosa pubblica. «Sto ultimando la stesura del piano e nelle prossime ore o affido al sindaco. E’ un impegno molto gravoso, ma che sto cercando di svolgere con impegno e attenzione. Certo – spiega Rizzo – su certi aspetti c’è da perdersi, specie quando si parla di bilanci di questo o quel soggetto». Il piano prevede vari punti e Rizzo è al lavoro da alcune settimane. Il suo compito era quello di predisporre la proposta del piano triennale di prevenzione della corruzione che dovrà fornire la valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici a rischio per questo tipo di reato. Dovrà indicare gli interventi per prevenirlo attraverso l’esame dei rapporti tra l’amministrazione e coloro che stipulano contratti o che sono interessa-ti a procedimenti o autorizzazioni. In soldoni: non ci saranno sempre e soltanto gli stessi dirigenti a gestire questa o quella gara d’appalto, non ci saranno più punti di riferimento nel Palazzo per coloro i quali avessero voglia di infiltrarsi per fare cassa. Sarà un lavoro molto delicato che, per intenderci, sarà molto simile a quello svolto da alcuni anni ormai dalle prefetture, in materia di controlli sulle infiltrazioni mafiose negli appalti. Il dirigente anticorruzione avrà dunque il compito di spulciare gli atti che transiteranno sulla propria e sull’altrui scrivania, redigere una relazione ad hoc evidenziando – se fosse il caso – l’eventuale anomalia. «Tutto rigorosamente gratis e senza alcun tipo di compenso in più rispetto a quanto da me percepito», tiene a sottolineare con cordiale decisione Pietro Rizzo. «Non ci limiteremo a segna-lare – sottolinea quindi – le eventuali situazioni di rischio, ma effettueremo attività di formazione di tutto il personale, per creare una struttura che sia sempre più impermeabile agli attacchi della criminalità».

Articolo tratto dal quotidiano La Sicilia.