Precari degli enti locali, la Regione Sicilia istituisce un tavolo di crisi

PALERMO – Un tavolo di crisi regionale, cui partecipa oltre alla Presidenza, l’assessorato alla Funzione pubblica, al Lavoro, l’Anci e rappresentanze sindacali per affrontare il destino dei 18.500 precari degli enti locali siciliani. Lo ha annunciato il presidente della Regione Rosario Crocetta. «Già lunedì – dice il governatore – si riunirà per affrontare le prime emergenze in modo tale da presentare al governo nazionale delle proposte concrete. La mia idea è una proposta di legge, un emendamento da inserire nel decreto sulla stabilità, che possa correggere gli errori che sono stati fatti nel testo approvato. Noi faremo una battaglia dura, saremo al fianco dei precari e vogliamo assolutamente riaprire questa partita. È improponibile che da un lato non si possa più assumere, e dall’altro si debba licenziare: sinceramente è troppo per la Sicilia».
Crocetta poi annuncia: «Ho già preso appuntamento con il presidente del Consiglio Enrico Letta, che incontrerò giorno 5, assieme al sindaco di Lampedusa Nicolini, per le questioni che riguardano l’emergenza migranti. Ma in quell’occasione vorrei far inserire le altre emergenze della Sicilia legate al patto di stabilità, ma anche legate al lavoro e al precariato – aggiunge il governatore -: per mercoledì ho convocato un incontro anche con il ministro Gianpiero D’Alia a cui parteciperanno altri ministri siciliani e chiederò che prenda parte una delegazione sindacale e del parlamento siciliano».
Immediate e positive le reazioni dei sindacati. «E’ fondamentale – dicono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Giorgio Maccadino della Uil Fpl proprio al termine dell’incontro con l’assessore Patrizia Valenti – per il futuro dei 18.500 precari degli Enti locali siciliani un intervento a livello nazionale. Intervento chiesto più volte da questo sindacato. Abbiamo apprezzato, quindi, che il presidente Crocetta abbia subito avanzato la richiesta di Unità di crisi a Roma. E la Uil condivide anche la sua volontà di fare barricate se non dovessero arrivare per tempo risposte concrete. Speriamo che questa volta da parte del Governo nazionale e in particolare del ministro al ramo, il siciliano D’Alia, ci sia uno scatto d’orgoglio e si presti più attenzione ai problemi dell’Isola”. E aggiungono: «Senza la deroga al Patto di Stabilità – aggiunge Maccadino – non si potranno prorogare i contratti ai precari né tanto meno stabilizzarli. Bisogna recuperare quindi l’emendamento cassato o uno strumento analogo, altrimenti già a Natale questi lavoratori saranno sul lastrico. Liste uniche, taglio delle spese dei Comuni, revisione delle piante organiche sono tutte cose che possono essere fatte ma non senza il principale presupposto normativo».

«Il presidente della Regione – commentano unitariamente Cgil, Cisl e Uil – ha accolto le nostre preoccupazioni, dopo l’approvazione della legge nazionale. E ha fatto propria la nostra proposta. Per far ‘rientrare’ l’emendamento cancellato dalla Camera nella prossima legge di stabilità – spiegano i sindacalisti – bisogna che la Sicilia presenti una proposta credibile».  E i sindacati hanno già in qualche modo indicato al governo la strada da seguire: «La Regione dovrà presentare un proprio piano di razionalizzazione delle spese, una vera e propria spending review per via amministrativa, così come richiesto dalla Ragioneria dello Stato, vincolando gli enti locali a un piano di risparmio e stabilizzazione triennale, che dovrà vedere un progressivo processo di recupero delle risorse messo a disposizione dalla Regione stessa per le stabilizzazioni». Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: «L’amministrazione Comunale, come da me comunicato direttamente ai lavoratori nei giorni scorsi – dice Orlando -, ha elaborato alcune proposte di emendamento alla legge di stabilità, con cui prevedere, a costo zero per lo Stato, la possibilità di proroga dei contratti del personale precario degli enti locali della Regione. Continueremo su questa strada a lavorare in sinergia con il Governo della Regione e con gli altri comuni della Sicilia interessati al problema».

Mentre Antonello Cracolici e Rosario Filoramo del Pd si dicono pronti a scendere in piazza a Roma a tutela dei precari «vittime di un insopportabile pregiudizio verso la Sicilia». «I precari siciliani – dicono i due esponenti del Pd -, a partire da quelli del Comune di Palermo, non possono essere lasciati soli in questa battaglia contro una prospettiva assurda e inaccettabile: siamo pronti a sostenerli, se necessario anche organizzando una manifestazione a Roma».