“Presidente, lo facciamo partire il piano antincendio 2015, prima che vada a fuoco l’intera Sicilia?”

Un’interrogazione del Movimento 5 Stelle all’Ars chiede al governo regionale di avviare urgentemente il servizio regionale antincendio boschivo in Sicilia. Si tratta di un servizio che dovrebbe essere avviato tra il 15 maggio e il 15 giugno di ogni anno. “E invece, – afferma la prima firmataria dell’atto parlamentare, la deputata Cinquestelle Valentina Palmeri – i mezzi in dotazione del servizio regionale antincendio sono tuttora fermi ed inutilizzati, mentre le visite mediche per il personale stagionale sono state avviate solo da pochi giorni”. Mentre numerosi roghi hanno già devastato preziosi boschi siciliani, ed il rischio che possano verificarsene altri cresce di giorno in giorno, da questo governo ancora alcuna novità. “Scandalosi, ogni anno è sempre la stessa storia, – continua Palmeri – mentre i nostri boschi vanno a fuoco, le istituzioni restano immobili a guardare”. E conclude esortando il presidente della Regione: “Signor Crocetta che dice, lo facciamo partire il piano antincendio 2015, prima che vada a fuoco l’intera Sicilia?”.

In base all’articolo 56 delle legge regionale 16 del 1996 il servizio antincendio boschivo deve essere avviato tra il 15 maggio e il  15 giugno di ogni anno. Con direttiva alle regioni dell’11 giugno 2015, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha fissato l’inizio delle attività antincendio il 15 giugno 2015.

Sulla stessa vicenda Legambiente ha presentato un esposto  alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti di Palermo, “anche perchè ci sono tutte le condizioni di disorganizzazione perché si verifichi la distruzione dello scorso anno, per la quale nessuno è stato chiamato a risponderne”.

Ormai il Corpo Forestale Regionale versa in una situazione di perenne precarietà con disfunzioni sempre crescenti.  Dal giugno dello scorso anno sono cambiati tre assessori regionali (Sgarlata, Giarratana, Croce) e tre dirigenti generali (Di Rosa, Gelardi, Gullo) venendo così a mancare ogni minima  continuità amministrativa e programmazione. Legambiente Sicilia chiede alla Protezione Civile Nazionale, come fece lo scorso anno il prefetto Gabrielli, di vigilare ed intervenire decisamente su quanto sta accadendo in Sicilia.