Project Financing per il rilancio delle città siciliane

PALERMO – “Allentare il patto di stabilità: per non morire”. Uno dei gridi di allarme lanciati dall’-Ance Sicilia, durante la presentazione del convego “Piano delle città e project financing”, denuncia  i limiti imposti dall’attuale legislazione alle possibilità di ripresa del settore delle costruzioni edili. Ma non è solo il patto di stabilità a preoccupare i costruttori siciliani: ” Si cambi idea sulla decisione di rimodulare l’ex FAS 2007-2013 definanziando un lotto da 398 milioni di euro della Nord-Sud – spiega il presidente regionale di Ance Sicilia, Salvo Ferlito, – sarebbe un fatto devastante per quel territorio, ma anche per l’intera economia regionale che ha gia’ perso in quattro anni oltre 50mila posti di lavoro nell’edilizia”.

Secondo Ferlito lo spreco e la dispersione di risorse finanziare proveniente da enti e Comunità europea è dovuto ai lunghi tempi che intercorrono tra lo stanziamento dei fondi e le aperture dei cantieri.  “Ci sono ben 98 opere finanziate dal Cipe in Sicilia – spiega – e che dopo anni ancora non partono. Per evitare di continuare a sprecare opportunità proponiamo un ‘patto’ fra pubbliche amministrazioni, banche e imprese per realizzare le infrastrutture in project financing”. Un accordo, quello proposto dall’Ance siciliana, per ridurre i tempi e assicurare il rientro dei capitali investiti. E sulla legge regionale di accesso al mutuo agevolato per l’acquisto della prima casa, Salvo Ferlito spiega che “la misura è ottima ma non sta funzionando. I mutui concessi per 15 anni fanno sì che la rata diventi troppo onerosa per i ragazzi”. Attraverso la proposta dell’Ance, recepita dalla commissione bilancio dell’Ars, di approvare un emendamento che aumenti la durata del mutuo delle giovani coppie fino a 20 anni e con un’estensione del pre ammortamento da 3 a 5 anni: Ferlito auspica che si possa sbloccare il mercato immobiliare che ha subito un “crollo” di circa il 40%.

Alle proposte e iniziative presentate dall’Ance siciliana, la politica non sembra rimanere sorda. “Subito dopo l’approvazione di bilancio e finanziaria, la giunta siciliana varerà un disegno di legge per la semplificazione degli iter autorizzativi in tutti i settori, nonché del rapporto fra pubbliche amministrazioni e imprese” a dare l’annuncio l’assessore regionale alle Autonomie locali, Patrizia Valenti. Il testo della legge  prevederà, tra i diversi provvedimenti , il recepimento  del Testo unico per l’edilizia. “Gli effetti si noteranno subito – spiega la Valenti – con l’utilizzo dei fondi già previsti in finanziaria, fra cui 40 milioni per i centri storici, e di quelli della prossima programmazione comunitaria”.

Ma l’iniziativa di project financing, che prevede una serie di opere sviluppate e finanziate attraverso la collaborazione di enti pubblici e banche, ha raccolto anche il favore del presidente nazionale dell’Ance, Paolo Buzzetti.  “Ottima la spinta all’innovazione che arriva dalla Sicilia – racconta – ma per incentivare l’interesse dei privati, vi sia un quadro normativo meno contraddittorio, che dia centralità al contratto fra l’ente pubblico e il privato e tempi certi a chi deve realizzare gli investimenti”. Non mancano le critiche per l’esecutivo guidato da Mario Monti che, secondo Buzzetti, ha sbagliato a volere applicare un “rigore estremo” all’economia italiana. “Bisogna però allentare il patto di stabilità – ha chiarito – per dare una spinta all’edilizia, così come stanno facendo tutti gli altri Paesi, perché questa è la prima leva capace di fare ripartire l’economia”.

Ed il project financing, che in Sicilia ha già maturato esperienza positive come nel caso dell’ampliamento del cimitero di Termini Imerese, piuttosto che le opere di installazione del microeolico a Ragusa, sembra aprire le porte ad un futuro nuovo per Palermo. Ed è il sindaco Leoluca Orlando, che intervenendo a villa Malfitano Whitaker al convegno spiega: “L’Ance è un soggetto fondamentale nel processo di rilancio della città che abbiamo avviato avendo come traino la candidatura di Palermo a Capitale europea della cultura. Un processo nel quale infrastrutture e servizi hanno un ruolo centrale. Ecco perché – continua – la Giunta comunale ha approvato un atto di indirizzo che autorizza a rendere disponibili tutte le aree di proprietà comunale ad iniziative di project financing finalizzate al risanamento, alla valorizzazione e messa a reddito dei beni pubblici e al risparmio energetico”. E sembra essere questa la direzione presa dal comune di Palermo. Con il progetto dei nuovi Mercati generali, infatti, si tenta proprio di coinvolgere tutti gli attori economici interessati in un lavoro di project financing che dovrebbe costare circa 100 milioni di euro.

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