Psichismo mafioso: due giornate di studio a Salaparuta

Il Gruppo di Ricerca sulla Psicologia del fenomeno mafioso del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Palermo, coordinato dal Prof. Girolamo Lo Verso, da oltre vent’anni si occupa di studiare il fenomeno mafioso attraverso ricerche empiriche basate sul coinvolgimento diretto/indiretto delle persone vicine alle organizzazioni criminali (mogli e figli di boss mafiosi, collaboratori di giustizia, preti collusi, colletti bianchi, comunità, etc.).
Queste ricerche hanno consentito di comprendere il funzionamento psicologico sotteso ai comportamenti mafiosi e di progettare ricerche-intervento su chi la mafia la subisce (abitanti di territori ad alta densità mafiosa, vittime di racket, familiari di vittime del sodalizio mafioso, ecc.).
Le due Giornate di Studio che si terranno nel fine settimana a Salaparuta in continuità con i lavori precedenti condotti in territori in cui è forte la presenza di Cosa Nostra (Trapani, Castelvetrano, Castellamare del Golfo, Campobello di Mazara, Marsala, Mazara del Vallo, Corleone, Bagheria, Palma di Montechiaro, ecc.), mirano alla divulgazione dei risultati empirici ottenuti nel corso degli anni e quindi ad implementare conoscenza e riflessione finalizzate al superamento del fenomeno. Qui potete scaricare il programma. 
L’obiettivo dei lavori è quello di provare a rispondere, da una prospettiva Grupponalitica Soggettuale, ai seguenti interrogativi: “Cosa accade alle persone che, direttamente o indirettamente, entrano in contatto con la mafia? Cosa accade ai familiari delle persone uccise dalla mafia? Cosa accade ai commercianti/imprenditori vessati dal racket delle estorsioni? Cosa accade alle Forze dell’ordine, ai magistrati che vivono e lavorano in contesti in cui è forte la presenza dell’organizzazione criminale? Cosa può fare la gente per contrastare il processo di oppressione mafiosa”? Com’è possibile favorire un’approfondita conoscenza del fenomeno mafioso e delle caratteristiche culturali e psico-antropologiche ad esso connesso?”
Il Trapanese è stato considerato uno degli ultimi “santuari”, o quasi, di Cosa Nostra. Il controllo economico, ma anche antropologico-culturale, sul territorio è stato molto forte e, a detta di vari autorevoli osservatori, si è intrecciato, anche qui, con una prassi familistico-clientelare che ha limitato le risorse economiche, sociali e psicologiche di questo territorio ed impedito, di fatto, l’incremento di democrazia, libera impresa e sviluppo economico, culturale e relazionale. La provincia di Trapani è, però, anche luogo di infinite bellezze, di grande storia ed archeologia, di splendido mare, di squisita agricoltura e grandi vini. È un luogo attraversato da una mitica e grande storia al centro del Mediterraneo.
In essa hanno operato, a partire da Borsellino e Falcone (a quest’ultimo, proprio per gli antichi legami trapanesi e per le intuizioni psicologiche, sono, infatti, dedicati gli studi che ormai da più di 20 anni portiamo avanti e che proprio a Campobello di Mazara hanno preso le mosse) e dai giudici presenti in questo programma. Molti tra i più attenti e capaci magistrati antimafia della Sicilia, e quindi dell’Europa, hanno operato in provincia di Trapani.
Progressivamente sta accadendo in tutta la Sicilia il processo di trasformazione da capitale della mafia a capitale, anche, dell’antimafia ed anche la ricerca/intervento antropo-psicologica può contribuire a questo. Nel caso specifico del presente convegno l’obiettivo è quello di implementare la conoscenza , e quindi, il contrasto della mafia e della cultura mafiosa nell’entroterra trapanese ed in una realtà con radici agricole (tema per la prima volta esplorato).
Il superamento delle paure e del blocco dello sviluppo sembra ancora più importante in un momento in cui proprio alla realtà agricola sembra affidata la speranza della tendenza al superamento del sottosviluppo economico ed occupazionale della realtà siciliana. Gli aspetti antropo-psicologici si sono rivelati, rispetto alla comprensione e superamento del fenomeno mafioso, assai rilevanti e necessari per integrare il quadro complessivo.