Renzi tradisce la Sicilia: solo 900 milioni di euro dalla legge di stabilità

Il governo Renzi tradisce i patti con la Sicilia. Nella manovra di stabilità, infatti, è stato inserito, nella notte, un emendamento “salva Sicilia”, ma la cifra stanziata non è il miliardo e mezzo concordato con il presidente della Sicilia Crocetta (soldi “dovuti” dallo Stato alla Regione Siciliana). Infatti la cifra è di 900 milioni. Non solo, non c’è nessuna proroga per i precari.

“Sono al lavoro per risolvere la questione” dice il presidente Rosario Crocetta, che assieme all’assessore Alessandro Baccei e al sottosegretario Davide Faraone, nei giorni scorsi sembrava fiducioso sulla riuscita dell’accordo che avrebbe trasferito alla Sicilia tutta una serie di somme dovute. E invece lo stanziamento previsto da un emendamento dei relatori alla legge di stabilità si ferma a 900 milioni ed è stato assegnato “in attesa di fare chiarezza sulla compartecipazione regionale e sulla revisione percentuale di compartecipazione al gettito tributario”.

Insomma, secondo alcuni esponenti renziani la restante parte sarebbe erogata in un secondo momento, ma la situazione non lascia per niente tranquilli i deputati siciliani.  Al miliardo e 400 milioni era infatti legata anche la proroga dei 22 mila precari dei Comuni siciliani, di Asp e Regione che a questo punto, quando la fine dell’anno si avvicina, tornano più che mai in bilico. “La proposta presentata nella notte – attacca Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars –prevede solamente un contributo una tantum di 900 milioni di euro, un’elemosina vergognosa che respingiamo con determinazione”.

ARDIZZONE. È un fatto gravissimo che il bilancio della Regione non sia ancora arrivato all’Ars, io mi sono stancato di fare richiami, il governo deve venire in aula. Ho letto che ci sarebbe un emendamento per la Sicilia di 900 milioni di euro e non per un miliardo e 400 milioni alla legge di stabilità nazionale, ma di cosa stiamo parlando?”. Lo ha detto il presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone, a margine della cerimonia di consegna di alcune borse di studio da parte della Fondazione Falcone a palazzo dei Normanni, a Palermo. “Sono soldi nostri, nessuno ci fa delle cortesie – ha aggiunto Ardizzone – confermo che così lo Stato è vampiro, e se qualcuno vuole fare il maestrino in politica in Sicilia pontificando dall’alto di un posto al Parlamento nazionale se lo può togliere dalla testa, qui non ci sono fessi”. Parole che hanno sortito l’indignazione del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, che si era fatto ponte dell’operazione. Faraone, commentando le parole di Ardizzone, gli aveva dato dell'”accattone autonimista”. La controreplica non si è fatta attendere: “Confermo che lo Stato e’ vampiro. Se qualcuno vuole fare il maestrino in politica dicendo quello che noi dobbiamo fare in Sicilia, pontificando dall’alto di un posto governativo, dal Parlamento nazionale, se lo puo’ togliere dalla testa perche’ qui fessi non ce ne sono”, ha detto il presidente dell’ Ars Giovanni Ardizzone a margine della consegna delle borse di studio intitolate a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. “Credo che Faraone sia vittima del suo cognome”, ha concluso.

PRESTIGIACOMO.  “Il governo Renzi beffa ancora una volta la Sicilia. Nell’emendamento dei relatori, presentato stanotte alla legge di stabilità, l’esecutivo tradisce la regione in due punti chiave che invece aveva promesso di mantenere. Intanto non rispetta gli accordi presi, anche con il governatore Crocetta, in merito al contenzioso Stato/Regioni. La Sicilia doveva avere 1,4 miliardi di euro – soldi dovuti e non regali all’amministrazione – e invece la maggioranza ha deciso di stanziare solo 900 milioni di euro”. Lo dichiara in una nota Stefania Prestigiacomo, deputata di Forza Italia. “Il risultato di questa strampalata situazione sarà il rischio default, o quanto meno il rischio oggettivo e concreto del bilancio provvisorio. Altro punto inevaso dal governo riguarda la situazione dei precari del settore sanitario e della Regione. La proroga dei contratti è stata semplicemente congelata dall’esecutivo, con un assordante silenzio che spedisce nella disperazione più assoluta circa 15 mila famiglie siciliane che oggi a Palermo chiedono al governo chiarezza ed una presa di responsabilità per risolvere una volta per tutte questa inaccettabile situazione”, aggiunge. “Su entrambi i fronti governo assente e incapace. Invece di trincerarsi dietro agli omissis affronti con determinazione e con decisione i problemi e li risolva, se ne è capace”, conclude Prestigiacomo.