Regione siciliana, respinta la mozione di sfiducia a Rosario Crocetta

PALERMO – Una giornata di accuse e risposte. E’ il giorno in cui è stata presentata e votato in aula la mozione di sfiducia al presidente Crocetta firmata da 18 deputati del M5S, Lista Musumeci e un deputato del Pdl. Un lunghissimo pomeriggio d’interventi di tutti i deputati dei gruppi parlamentari all’Ars pro o contro la mozione. Rosario Crocetta inizia la giornata difendendo la sua rivoluzione che potrà continuare. Infatti, la mozione dei 18 deputati non ha ottenuto l’effetto sperato, nonostante i rappresentanti del M5S si siano felicitati di vedere sala d’Ercole piena. L’aula ha votato per appello nominale dopo nove  ore di fila di lavori d’aula. Dodici deputati dei gruppi parlamentari hanno commentato prima di votare pro o contro la mozione di sfiducia. Alla fine al momento della votazione erano presenti  77 deputati, 31 favorevoli alla mozione di sfiducia, 46 sfavorevoli, 13 gli assenti. A conclusione  della votazione il presidente Rosario Crocetta ha voluto commentare così: “E’ una pagina dolorosa  questa giornata. Ringrazio i deputati che non hanno votato questa mozione di sfiducia. Abbiamo il dovere di governare e di non sfuggire alle nostre responsabilità. Abbiamo i dovere di governare e di dare delle risposte per questo ci hanno eletto i siciliani. Ci sono le condizioni per ripartire”. 

Ma l’idillio con il M5S siciliano è finito, allora? Sembra proprio di sì. “Una mozione che mi sfiducia è un fatto molto antidemocratico – ha dichiarato Crocetta – Alla Sicilia non serve una mozione di sfiducia, altrimenti l’economia siciliana sarebbe nel disastro e andrebbe verso il default”.

Ma il capogruppo del M5S Giancarlo Cancelleri ha ribattuto a breve giro di posta  sostenendo che il presidente ha fatto finora fatto solo proclami: “Crocetta ha sbandierato una rivoluzione con la sua  presidenza. Lui stesso è vittima dei suoi proclami”. Cancelleri batte il ferro finché è caldo e si augura un ritorno alle urne. Ma volano anche esternazioni forti. Quello di Rosario Crocetta è “uno pseudo-governo”, “disastroso”, privo di una maggioranza chiara e definita, caratterizzato da un progressivo “deterioramento”, da “un continuo transito di deputati dall’opposizione alla maggioranza e da un partito all’altro”, dai “continui annunci più o meno sensazionali”, “dalle comparsate televisive”, e dalla “mortificazione dell’Ars”, cui “non segue alcun provvedimento in grado di incidere sugli aspetti concreti. E’ “piu’ dannoso continuare a perseverare con un governo i cui interessi primari non coincidono con quelli del popolo siciliano, che ricorrere nuovamente alle urne e riuscire finalmente a dare ai siciliani un governo che li ponga al centro della propria azione politica e amministrativa”. Secondo Cancelleri, “Crocetta ha promesso, con proclami ai giornalisti, mari e monti ma è ora di fare i conti. Oggi con la nostra mozione mostriamo che questo governo non ha una maggioranza”.

Il presidente Crocetta ha parlato 78 minuti di fila a fine giornata per difendersi. “Voi siete gli inquisitori dei conti altrui”, attacca Crocetta i grillini in aula. “Io farò i conti a me stesso. I grillini dicono che Crocetta guadagna più di Obama. La mia retribuzione è di 2500 euro in più rispetto a un deputato. Io pago un assicurazione che continuerà per tutta la mia vita terrena. L’indennità parlamentare è di 10 mila euro lordi, più 3500 lordi di diaria. Io cedo al Megafono un contributo di 100 euro. Complessivamente al netto la mia retribuzione è di 7.500 euro. Poi ci sono le spese delle missioni in tutta la Sicilia. Per il rimborso per il portaborse 1500 euro e 700 di contributi, 475 euro affitto della segreteria a Gela, 200 euro di spese telefoniche. Mille euro per partecipazione a convegni. La politica di riduzioni dei costi non può essere quella sbandierata come fanno i Cinquestelle. Ma io dovrei guadagnare di meno  rispetto a quando ero un lavoratore dipendente. Ho speso nel 2013 43 mila euro per le spese di rappresentanza, meno del 2010 quando si spendeva 1,5 milioni di euro. Spese riservate zero. Sono stato vittima di una campagna di diffamazione” .

Ma lo strappo con il M5S si è ormai consumato. Crocetta si dice deluso dei grillini siciliani. Per loro lui sarebbe il “mostro” che in 10 mesi ho prodotto questo caos. “Voi siete diventati politicanti e giudicate su pregiudizio ideologico. Io sono invece per la contaminazione politica. Voi invece vi rifiutate di dialogare”, s’infervora il presidente Crocetta.