Rifiuti in Sicilia. Imprese e sindacati insieme in piazza chiedono lo sblocco dei fondi dovuti alle aziende

Un nuovo piano rifiuti che preveda finalmente l’avvio in tutto il territorio della raccolta differenziata, lo sblocco dei crediti delle imprese del settore, che attendono quasi un miliardo di euro dalla Regione, la garanzia degli stipendi per i lavoratori , modifiche alla legge di riforma degli Ato con l’inserimento dei meccanismi adatti a garantire i lavoratori e il loro passaggio nelle previste Srr, società di regolamentazione rifiuti, porre fine all’esperienza fallimentare del commissariamento. Sono le principali richieste “per una reale svolta nella gestione del settore dei rifiuti in Sicilia” ribadite durante l’incontro con il presidente dell’Ars Francesco Cascio, dagli organizzatori della manifestazione che si è tenuta a Palermo davanti la sede del parlamento regionale . Circa un migliaio i manifestanti fra lavoratori e imprese che hanno partecipato al sit in, pullman sono arrivati da Agrigento, Caltanissetta, Enna, Trapani e Catania e Messina, e tre ore di assemblea alla fine del turno sono state indette negli Ato della provincia di Palermo. Al presidio erano presenti i segretari generali di Cgil Cisl e Uil Sicilia Mariella Maggio, Maurizio Bernava e Claudio Barone, i segretari di Fp Cgil, Fit Cisl, e Uiltrasporti , il vice presidente di Confindustria Sicilia Giuseppe Catanzaro. Il presidente dell’Ars Cascio si è impegnato ad intervenire presso le commissioni Territorio e Ambiente e Bilancio per verificare e accelerare l’iter della riforma in aula, con le opportune modifiche chieste dagli organizzatori del sit in. “Auspichiamo – hanno affermato alla fine dell’incontro sindacati e industriali – che il governo, l’Ars tutta, assumano il problema come prioritario nella sua gravità sociale, ambientale, economica e occupazionale, la situazione rischia di diventare ingovernabile, si rischiano contenziosi legali fra imprese, Ato e Dipartimento Rifiuti della Regione, e gravi tensioni sociali per via della mancata garanzia dei servizi ai cittadini e dei livelli occupazionali, speriamo di ottenere risposte prima della pausa estiva, altrimenti continueremo a protestare ”. Gli organizzatori del sit in hanno ribadito la necessità di rivedere la riforma degli Ato anche sull’aspetto che riguarda il personale che dovrà transitare nelle Srr, la “fotografia del personale non può essere quella prevista dalla legge al 31 dicembre del 2009, ma va aggiornata al 31 dicembre 2011, così circa un migliaio di lavoratori rischia di restare senza posto di lavoro”, e lo sblocco immediato delle somme previste già in bilancio regionale , 100 milioni di euro all’anno per i prossimi 10 anni, per garantire il pagamento dei crediti alle imprese del settore e dunque gli stipendi ai lavoratori.   

“I guasti di oggi sono frutto del mancato varo del piano regionale rifiuti e del mancato avvio della riforma – spiega Mariella Maggio Segretario Cgil Sicilia – . E’ necessaria una inversione di rotta. Occorre dunque fare partire subito la riforma e superare gli Ato la cui gestione è stata dissennata e ha prodotto risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Riteniamo anche necessario un approfondimento sul passaggio dei lavoratori dagli Ato agli Ssr, per fare chiarezza in merito alle garanzie. Finora è mancata da parte del governo la volontà politica di affrontare il problema, sorge anzi il dubbio che si sia voluto costruire l’emergenza . Ora occorre dare ai lavoratori certezze sotto il profilo economico e pensare al varo di un piano per i rifiuti che abbia al centro la raccolta differenziata e che punti a superare le difficoltà odierne”.  “Quando sindacati dei lavoratori e le imprese si mettono insieme – commenta Maurizio Bernava Segretario Cisl Sicilia- vuol dire prima di tutto che siamo ormai ad un livello di allarme e di emergenza sociale ormai insostenibile. E’ un segnale di grande responsabilità per chi dovrebbe governare un sistema così delicato e fondamentale per i cittadini come quello dei rifiuti. A fine anno verranno liquidati gli Ato , ma intanto le imprese non riscuotono i crediti, non c’è nessuna garanzia per gli stipendi dei lavoratori e soprattutto sul mantenimento dei livelli occupazionali, bisogna dunque modificare la legge e trovare gli strumenti idonei ad uscire dall’emergenza”.  
“Chiediamo un intervento immediato per superare l’emergenza – aggiunge Claudio Barone Segretario Uil Sicilia – , c’è il rischio che questa estate ci siano cumuli di rifiuti per strada, epidemie e lavoratori licenziati, occorre aprire un polmone finanziario per evitare che le banche mettano in fallimento tutte le imprese del settore e avviare il traghettamento verso il nuovo assetto, condiviso da tutti, ma che alle condizioni attuali non può essere applicato. Il presidente dell’Ars , il parlamento tutto, devono assumersi un impegno con la Regione affinché garantisca una copertura finanziaria con le banche per consentire alle aziende di portare avanti il servizio ”. Durante il sit in l’allarme degli industriali: “il ciclo integrato dei rifiuti è alla fine – afferma Giuseppe Catanzaro vice presidente di Confindustria Sicilia – , non riusciamo da qui a domani a garantire la tenuta dell’ordine pubblico, se siamo qui è per nome e per conto di quella responsabilità che auspichiamo diventi azione concreta. Abbiamo formulato le nostre proposte, attualizzare le somme già approntate nel bilancio della Regione, sollecitare l’apertura presso l’Irfis di operazioni che consentano di smobilizzare le somme attese dalle imprese, speriamo che vengano subito tradotte in norma”.