Rifiuti, l’assessore Marino: «Dal primo ottobre pronti a sostituirci agli amministratori»

CATANIA – «Dal 1 ottobre noi siamo pronti a sostituirci a tutti gli amministratori per far sì che i rifiuti non rimangano per strada, pur essendo un compito loro – dice Marino – non si torna al passato, ma si da’ la possibilità agli amministratori di metterci la faccia perché finora quello a cui sono serviti gli Ato in Sicilia è stata una deresponsabilizzazione». Lo ha detto l’assessore  regionale all’EnergiaAmbiente, Nicolò Marino, che ha presentato a Catania  la riforma dei rifiuti in Sicilia che prevede l’istituzione delle Società di regolamentazione del servizio rifiuti, Ssr, che prenderanno il posti dei vecchi Ato che chiuderanno definitivamente la loro attività il prossimo 30 settembre. «Certamente – ha detto Marino – queste società di regolamentazione, costituite all’ultimo momento o ancora da costituire, non saranno in grado di operare in maniera normale. Noi riteniamo di accompagnare gli enti territoriali che compongono l’ex ambito in questo passaggio: rendere operative le Srr, avallare la liquidazione unica, che verrà attivata presso l’assessorato al Bilancio, e sostituirsi inizialmente agli amministratori locali per far si’ che non vengano lasciati, anche appositamente, rifiuti per strada»

E ha aggiunto: «Non nego che alcune province come Palermo, Agrigento e Messina hanno opposto resistenza ed è per questo che abbiamo dovuto commissariare ben 210 Comuni. Abbiamo voluto dare un segnale forte ed al quale non si credeva. Forse si pensava che stessimo scherzando ed, invece, in pochi mesi abbiamo dato il via alla svolta». Non tutte le Srr sono  al passo: alcune devono ancora definire approvare la pianta organica ed il piano d’ambito e sembra difficile che possano riuscirci entro il 30 settembre.
«Le Srr dovevano costituirsi già nel 2010 e non sono società di gestione bensì di regolamento – ha spiegato l’assessore -. Ciò non toglie che se i Comuni per una parte di servizio, come la raccolta o lo spazzamento, vorranno esternalizzare il servizio potranno farlo. Dev’essere messo in testa: è inutile lavorare per l’emergenza quotidiana è per questo che abbiamo agito per mettere a posto le cose in modo permanente».