Rifiuti in Sicilia, nuova multa dell'Ue alla Regione per le discariche

Rifiuti in Sicilia, nuova multa dell’Unione Europea alla Regione per le discariche. Si tratta di sanzioni per la mancata bonifica delle discariche siciliane e per l’irregolare depurazione delle acque reflue. In Sicilia le discariche irregolari sono dodici e costeranno alle casse di Palazzo d’Orleans circa 200 mila euro ciascuna. A causa dei mancati interventi di bonifica lo scorso giugno è scattata la prima penale per 2,4 milioni di euro a cui si aggiunge la nuova sanzione irrogate a dicembre dall’Ue per una sanzione complessiva pari a 4,8 milioni di euro. Somma destinata ad accrescere sino a quando le discariche irregolari non saranno bonificate. Ogni sei mesi, scatta la multa Dure critiche al governo regionale da parte dei Verdi: “ Le ultime sanzioni previste dalla Comunità europea – dichiarano Carmelo Sardegna e Stefano Di Blasi – non sono altro che la certificazione della politica fallimentare dei nostri amministratori regionale. Si prepara per i cittadini siciliani – concludono i portavoce dei Verdi – un anno di ulteriore aumento delle imposte per far fronte ai maggiori carichi, derivanti dalla gestione dei rifiuti e della eco tassa per le amministrazioni che non effettuano al meglio la raccolta differenziata”.

Infatti, insieme al problema discariche è in corso un procedimento a carico della Sicilia per la mancata depurazione delle acque reflue. Nel 2012 è stato stanziato dal Governo nazionale circa 1 miliardo di euro per consentire ai Comuni siciliani di mettere a norma le proprie reti fognarie e gli impianti di depurazione, ma i progetti presentati sono spesso rimasti bloccati, con la conseguente condanna a pagare 185 milioni di euro, sanzione che è destinata ad accrescere se non verranno realizzati interventi “riparatori” nell’immediato.

Questo l’elenco delle discariche irregolari fornito dalla Commissione europea al Movimento 5 Stelle: San Filippo del Mela, Cammarata, Racalmuto, Siculiana, Leonforte, Augusta (Campo sportivo e Rada di Augusta), Paternò, Monreale, Mistretta, Cerda e Priolo.

Ma perchè ci sono tutte queste discariche?  Una ventina di anni fa, in caso di emergenza rifiuti, i sindaci siciliani potevano realizzare discariche senza particolari vincoli. Poi le regole nel settore si fecero sempre più stringenti e l’Europa chiese che dodici siti venissero bonificati avviando quella che tecnicamente si chiama «procedura d’infrazione», che consente allo Stato membro di regolarizzare la propria posizione, oppure si incorre in una multa salatissima.
Correva l’anno 2003: a distanza di 12 anni nulla è stato fatto…

“Il governo Crocetta continua puntualmente a disattendere tutti gli obiettivi annunciati, primi tra tutti quelli ambientali. Nulla è stato fatto per razionalizzare il sistema integrato dei rifiuti e per realizzare nuovi impianti di gestione, di riutilizzo e di smaltimento, tanto è che le più grandi città della Sicilia, Palermo e Catania in primis, non brillano di certo per pulizia. La nostra Isola rischia ora pesantissime sanzioni da parte dell’Unione Europea, con un ingente danno economico. Vogliamo sapere cosa stia facendo l’assessore Contrafatto per evitare alla Sicilia e ai siciliani l’ennesima gravissima mortificazione”, lo dice l’onorevole Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’ARS.