Rifiuti in Sicilia, il dossier sulla gestione: regione all'ultimo posto. Ecco perché

È stato presentato a Palermo da Legambiente il Libro – Dossier “La Gestione dei Rifiuti Urbani in Sicilia”, curato dall’ing. Pasquale Nania.

“L’assenza di misure per disincentivare la produzione dei rifiuti, lo smaltimento in discarica della quasi totalità di quelli prodotti, la trascurabile quantità di raccolta differenziata e l’insignificante recupero di materia e di energia relegano oggi la Sicilia all’ultimo posto, tra tutte le regioni, nella pratica della ‘gerarchia della gestione dei rifiuti’, che mette in cima alla scala delle priorità l’obbligo di prevenire la formazione dei rifiuti e in fondo la pratica di interrarli in discarica”, scrive   Nania.

La soluzione potrebbe essere più semplice di quanto si crede. “Dovremo molto modestamente copiare quello che hanno fatto gli altri. Sarà anche umiliante, ma in fondo è il vantaggio di chi arriva sempre per ultimo”, dice Mimmo Fontana di Legambiente Sicilia.

IL FALLIMENTO DEGLI ATO – Per Legambiente, il fallimento dei diversi piani d’emergenza per la gestione dei rifiuti in Sicilia ha una causa molto precisa: il fallimento del sistema degli ATO, ovvero del passaggio della titolarità del servizio di gestione integrata dei rifiuti dai comuni e dalle aziende municipalizzate alle autorità d’ambito. Un fallimento che grava sulle casse regionali per più di un miliardo di euro, secondo Legambiente. Una relazione della Corte dei Conti citata nello studio di Nania identifica le cause principali del crack degli Ato nel passaggio del personale dai comuni agli ATO, nel trasferimento dagli enti locali di beni strumentali vetusti (insufficienti nel numero e in pessime condizioni d’uso), nello stato degli impianti, nel sistema di esternalizzazione del servizio, nell’aumento dei costi di smaltimento in discarica, nella situazioni di illiquidità e sofferenza finanziaria.

Ma la denuncia di Legambiente scava molto più a fondo: “L’origine del dissesto finanziario degli ATO è, comunque, da ricercare principalmente nei costi abnormi derivanti dall’alto numero di società istituite, dagli sprechi e dalle incapacità gestionali, dall’assunzione di personale senza adeguata pianificazione e dalle elevate indennità corrisposte ad un numero altrettanto elevato di componenti dei consigli di amministrazione; cause tutte imputabili, nella maggior parte dei casi, a interessi clientelari, a fenomeni di corruzione e a collusioni criminali”.

INCENTIVARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA – In Sicilia il problema sta tutto nel non avere avuto la capacità di superare la discarica come unica opzione – già da tre anni avrebbero dovuto ricevere molti meno rifiuti rispetto a quelli che ogni giorno continuano a entrare – e nell’incapacità di mettere in campo una seria gestione dei rifiuti centrata sulla raccolta differenziata e sul recupero di materia. Esaminando l’andamento percentuale nel periodo cha va dal 1999 al 2014 si rileva che la media di raccolta differenziata della Sicilia è sempre stata più bassa della media nazionale e di quella meridionale, risultata nel 2014 più del doppio di quella siciliana (28,9% contro 13,4% e 31,3% contro 12,5%), nonostante nel 1999 le due percentuali fossero pressoché identiche (2% contro 1,9%). Negli anni più recenti (dal 2010 al 2014) a segnare il maggiore incremento percentuale è stata la provincia di Catania (+ 8,5%) seguita dalle province di Ragusa (+ 6,6%) e di Caltanissetta (+ 6,4%), mentre la provincia di Trapani ha segnato un calo (- 2,5%).

Secondo lo studio, “a causa dell’alta percentuale della raccolta indifferenziata e, in conseguenza, della bassa percentuale di raccolta differenziata rispetto al totale di rifiuti prodotti, il costo di gestione annuo pro capite dei rifiuti indifferenziati in Sicilia è sempre maggiore di quello nazionale e delle regioni meridionali, mentre quello della raccolta differenziata è sempre minore”.

COMUNI “RICICLONI” – Dopo la presentazione del dossier, Legambiente Sicilia ha assegnato alcune menzioni ai Comuni siciliani che si sono distinti nella raccolta differenziata. La menzione speciale “Start up” è stata consegnata a quei Comuni che hanno da poco avviato la raccolta differenziata, come incentivo a migliorare e a rendere più efficiente il servizio: Favara, Isola delle Femmine, San Filippo del Mela, Siculiana per avere avviato la raccolta differenziata nel biennio 2015/2016; ed ai Comuni di Piazza Armerina per aver raggiunto, nel 2015, primo anno di raccolta differenziata, la percentuale del 52.65% e per aver messo in atto un circuito complementare virtuoso di raccolta differenziata, quale l’Ecostazione, in collaborazione con Legambiente, e San Pier Niceto, per aver avviato il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti che ha portato già al 62% di raccolta differenziata nello scorso mese di aprile ed avviato, inoltre, il compostaggio domestico presso le utenze private che ha permesso la riduzione del 20% sulla tassa sui rifiuti.

Menzione speciale ai “Comuni ricicloni” (piccolo centro) al Comune di Delia per avere raggiunto il 70% di raccolta differenziata nell’anno 2015 e per aver programmato la riduzione del 25% delle tariffe sulla tassa dei rifiuti a carico dei cittadini; al Comune di San Michele di Ganzaria per avere raggiunto il 70% di raccolta differenziata nell’anno 2015; al Comune di Villafranca Sicula per avere raggiunto il 62% di raccolta differenziata nell’anno 2015.

Menzione speciale “Comuni ricicloni” (centro medio) al Comune di Alcamo per avere raggiunto il 47% di raccolta differenziata.

La pubblicazione si prefigge di fornire un quadro di conoscenze completo sulla gestione dei rifiuti urbani in Sicilia dagli anni ottanta a oggi, mediante dati, report ed analisi sui fattori produttivi ed economici, sugli atti programmatici e normativi, sul regime delle autorizzazioni e sul sistema dei controlli.

Il documento, dopo il richiamo alle principali norme in materia di rifiuti urbani, si articola in tre parti.

-La prima parte illustra a scala regionale, provinciale e comunale il sistema di gestione dei rifiuti urbani in Sicilia, dalla produzione alla raccolta, dal trattamento allo smaltimento, con un’analisi sui dati statistici ed economici più importanti.

-La seconda parte propone una sintesi della governance del sistema nel periodo che va dalla fine degli anni 70’ a oggi, passando in rassegna norme, piani, autorizzazioni e controlli, risorse economiche impiegate, impianti realizzati nonché tutte le dichiarazioni dello stato di emergenza.

-La terza parte esamina la gestione degli ambiti territoriali ottimali dall’istituzione all’attuale assetto. Inoltre si concentra sull’uso dei fondi comunitari destinati al settore dei rifiuti urbani a partire dai programmi operativi plurifondo 1990/1993 fino alla programmazione 2014-2020, in corso di elaborazione.

Il documento è chiuso da alcune considerazioni riepilogative sulle origini della crisi e sulle possibili evoluzioni del sistema.

Il dossier completo su http://legambientesicilia.it/2016/05/12-05-2016-libro-dossier-la-gestione-dei-rifiuti-urbani-in-sicilia/

Dopo la presentazione del dossier ed il dibattito, Legambiente Sicilia ha assegnato alcune menzioni ai Comuni siciliani che si sono distinti nella raccolta differenziata.

La menzione speciale star up è stata consegnata a quei Comuni che hanno da poco avviato la raccolta differenziata, come incentivo a migliorare e a rendere più efficiente il servizio.

MENZIONE SPECIALE START UP­:

ai Comuni di Favara, Isola delle Femmine, San Filippo del Mela, Siciliana per avere avviato la raccolta differenziata nel biennio 2015/2016 ed ai Comuni di Piazza Armerina per aver raggiunto, nel 2015, primo anno di raccolta differenziata, la percentuale del 52.65% e per aver messoin atto un circuito complementare virtuoso di raccolta differenziata, quale l’Ecostazione, in collaborazione con Legambiente, e San Pier Niceto, per  aver avviato il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti che ha portato già al 62% di RD nello scorso mese di aprile ed avviato, inoltre, il compostaggio domestico presso le utenze private che ha permesso la riduzione del 20% sulla tassa sui rifiuti.

COMUNI RICICLONI –PICCOLO CENTRO

Menzione speciale comuni ricicloni piccolo centro al Comune di Delia per avere raggiunto il 70% di raccolta differenziata nell’anno 2015. Ha inoltre programmato la riduzione del 25% delle tariffe sulla tassa dei rifiuti a carico dei cittadini.

Menzione speciale comuni ricicloni piccolo centro al Comune di San Michele di Ganzaria per avere raggiunto il 70% di raccolta differenziata nell’anno 2015.

Menzione speciale comuni ricicloni piccolo centro al Comune di Villafranca Sicula per avere raggiunto il 62% di raccolta differenziata nell’anno 2015.

COMUNI RICICLONI – CENTRO MEDIO

ALCAMO → Menzione speciale comuni ricicloni centro medio al Comune di Alcamo per avere raggiunto il 47%  di raccolta differenziata