Riforma delle autorità portuali, in Sicilia ne resterà solo una. Ecco cosa prevede il piano

E’ pronta la riforma delle Autorità portuali. In Sicilia verranno ridotte da quattro a una. Dal Ministero dei Trasporti trapela che in tutta Italia le Autorità portuali saranno ridotte da 24 a 8, 4 dal lato tirrenico e 4 dal lato adriatico. E’ quanto previsto nelle 195 pagine del “Piano strategico della portualità e della logistica”, documento che contiene le linee guida della riforma dei porti. Nel dettaglio un’Autorità sarà quella della Calabria e dello Stretto, che raggrupperà anche Gioia Tauro e Messina. In Sicilia, poi, verrà creato un unico ente che gestirà i porti di Trapani, Palermo, Catania e Augusta. Il presidente sarà nominato direttamente dal Ministero, di concerto con il presidente della Regione. Sarà affiancato da un Comitato di Gestione.

Grandi proteste a Catania, che, secondo il quotidiano cittadino, “La Sicilia”, ” rischia di essere eterodiretta da Palermo”. Da Messina interviene invece il deputato del Movimento Cinque Stelle Francesco Uva:  “Il fatto che l’Autorità Portuale di Messina venga accorpata a quella di Gioia Tauro è semplicemente inammissibile. Innanzitutto, l’Area Integrata dello Stretto presenta delle caratteristiche uniche e delle competenze peculiari che non possono essere “assimilate” ad altre che non appartengano alla stessa area integrata. Le competenze dello Stretto di Messina devono, senza se e senza ma, rimanere in un distretto di competenza che assicuri la continuità territoriale e commerciale tra le due sponde. In secondo luogo, a livello economico, perché le risorse finanziarie dell’Autorità Portuale di Messina dovrebbero confluire in quelle di Gioia Tauro? Tutto questo non è tollerabile. Avevo già presentato un’interrogazione al Ministro, lo scorso gennaio, ma evidentemente quando gli interessi sono altri si preferisce fare orecchie da mercante. Ma di certo non mi arrenderò in questa battaglia e, anzi, invito tutta la deputazione messinese a fare altrettanto. Non possiamo permetterci di “perdere” così le nostre competenze e la nostra unicità”.

Nella bozza di riordino è previsto che «una sola Autorità regionale (quindi Palermo per la Sicilia) potrà governare tutte le funzioni di promozione, pianificazione e gestione. Il presidente sarà nominato direttamente dal ministro, di concerto con i presidenti delle Regioni, mentre il relativo comitato di gestione sarà composto, oltre che dal presidente, da ulteriori membri nominati dalle Regioni interessate, e, ove presenti, dalle città metropolitane».

LA SITUAZIONE DEI PORTI.  A Palermo  continuano i lavori di dragaggio del porto commerciale per eliminare alcune criticità che rendono difficoltose le manovre operative dei connessi ormeggi. Inoltre, prossimamente verranno potenziate le strutture di controllo attraverso scanner e metal-detector per i traffici ro-ro extra Schengen. Nel porto di Termini Imerese sono in corso le gare di aggiudicazione dei lavori di completamento del molo sopraflutto e del molo sottoflutto, e si stanno progettando interventi legati alla security, quali la videosorveglianza.

Per Messina e Tremestieri l’Authority ha dotato il porto di nuove strutture e attrezzature che permetteranno agli operatori di attirare nuovi traffici internazionali e collegamenti ro-ro con Paesi dell’area mediterranea, grazie anche alla consulenza dell’ICE e del Centro Trasporti e Logistica dell’Università La Sapienza di Roma in seno al Programma Export Sud. A Milazzo, invece, volgono ormai al termine (ottobre 2015) i lavori di ampliamento delle banchine e dei piazzali che hanno consentito un incremento delle banchine di 370 metri lineari e dei piazzali di mq 15.000. Sta per cominciare l’atteso dragaggio dei fondali e grande appeal ha avuto l’area di Giammoro con la prossima realizzazione del pontile a servizio anche delle acciaierie Duferco.

Sta per essere ultimata a Catania la nuova darsena commerciale al servizio del traffico ro-ro e containers. Una banchina di 1100 metri lineari, pescaggi 13 metri, 120 mila mq di piazzale, fornita di tutti i servizi (acqua, luce, fibra ottica). Questa nuova infrastruttura consentirà di potenziare la capacità ricettiva commerciale, rispetto all’attuale, di circa 60/80%, un dato che si aggiunge all’incremento del 20% registrato nel 2014, rispetto all’anno precedente. La nuova darsena inoltre consentirà di liberare spazi portuali per l’attività crocieristica, oltre ad aprire nuove aree per un maggiore sviluppo socio-economico della città.

Continua celermente il potenziamento del porto commerciale di Augusta, già leader tra i porti industriali e porto “core” della rete TEN-T che permetterà, nel breve, di avere a disposizione un terminal container di circa 300.000 mq, banchine attrezzate con gru a portale di nuova generazione con fondali di 14,5 mt. Già pronta la progettazione preliminare dell’adeguamento banchine per ulteriori 200 metri lineari, mentre domani scade la presentazione delle offerte per la partecipazione alla gara per l’ampliamento dei piazzali per ulteriori 100.000 mq rispetto agli attuali 300.000 disponibili. Inoltre è stata completata la nuova viabilità all’interno del porto commerciale, per rendere più efficiente la circolazione dei mezzi, mentre entro fine anno saranno realizzati i lavori infrastrutturali del servizio di videosorveglianza dell’intera rada e del port facility, il progetto di rifiorimento della diga foranea e quello strategico dello sfiocco ferroviario, al fine di dotare il porto di Augusta completamente intermodale.

TRAPANI. A Trapani la notizia arriva come una doccia fredda. In città già si discuteva su come evitare l’accorpamento con Palermo, ma adesso il problema diviene secondario dato che anche realtà strategiche come Augusta verranno accorpate a Palermo. L’Autorità Portuale di Trapani è stata istituita nel 2003, poi, non avendo i requisiti di legge, in attesa della riforma, è stata commissariata nel 2007. Di recente operatori e   imprenditori dello scalo trapanese hanno creato il “Consorzio del porto di Trapani”  per fare sentire la loro voce per promuovere e favorire lo sviluppo economico del porto contrastando quella che secondo loro è “un’azione speculativa di accorpamento, subordinazione e controllo da parte di qualsivoglia Autorità portuale e logistica”. Il  porto di Trapani  è classificato come scalo di interesse nazionale ma ha un fondale massimo di circa 8 metri in attesa di dragaggio.