Riscossione Sicilia. La lista dei deputati evasori, le repliche

Continuano le polemiche per i  deputati regionali in carica inseriti  tra gli evasorì iscritti nella black-list di Riscossione Spa, la società controllata dalla Regione che si occupa di recuperare i tributi non pagati in Sicilia e che rischia il fallimento dopo la bocciatura a fine anno, con voto segreto all’Ars, della norma che stanziava 2 milioni e mezzo di euro per la ricapitalizzazione. Ma sul numero degli onorevoli debitori col Fisco è polemica tra il quotidiano La Sicilia di Catania, che ha pubblicato l’elenco con tanto di nomi e cifre, e l’Assemblea regionale. Mentre il quotidiano elenca 23 parlamentari morosi riportando per ognuno di loro il presunto debito in un caso di ben 187 mila euro, il segretario generale dell’Ars, Fabrizio Scimè, in una nota specifica che «ad oggi sono stati notificati a questa Assemblea regionale siciliana, da parte di Riscossione Sicilia Spa, unicamente 5 atti di pignoramento presso terzi e citazione davanti al giudice delle esecuzioni mobiliari nei confronti di altrettanti deputati in carica per i quali è stata disposta la relativa trattenuta sulla indennità parlamentare». 

Nell’elenco dei deputati pubblicato dal quotidiano catanese figurano anche i nomi del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone (Udc), e del presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo (Ncd). Entrambi però smentiscono. «Non ho alcun pignoramento in corso, nè Riscossione Sicilia ha titolo alcuno per avviare un’azione esecutiva nei miei confronti», replica Ardizzone, al quale viene attribuito un debito di 3.507,63 euro. «Mi sono visto costretto – sottolinea il presidente dell’Ars – a rinnovare l’incarico all’avvocato Salvatore Giannone del Foro di Messina, per tutelare i miei diritti di cittadino. Già lo scorso 4 settembre, infatti, avevo presentato una querela nei confronti dello stesso giornale, per una non puntuale verifica delle notizie sul medesimo argomento». Mentre Vinciullo, che avrebbe un debito inferiore a 2 mila euro, afferma: «Non solo non sono debitore di nemmeno un centesimo nei confronti di Riscossione Sicilia, addirittura l’ente, da oltre due anni, così come notificatomi dall’Inail di Siracusa, mi deve 34,33 euro». Proprio in commissione Bilancio è giunto un nuovo disegno di legge, approvato prima di Capodanno dal governo Crocetta, per cercare di porre rimedio alla bocciatura della norma. Senza la ricapitalizzazione, come annunciato dal presidente di Riscossione, l’avvocato Antonio Fiumefreddo, la società sarebbe costretta a portare i libri in Tribunale, mettendo a rischio 700 posti di lavoro. Pronta a subentrare Equitalia.

I NUMERI DI RISCOSSIONE SICILIA. Riscossione Sicilia dovrebbe incassare ogni anno circa 5 miliardi e 700 milioni ma non va oltre il mezzo miliardo. In compenso, almeno fino al 2015, ha speso anche 72 mila euro al mese per la sola sede di Catania, ha tenuto a libro paga 887 avvocati e, soprattutto, ha messo in piedi un sistema che costa molto più che altrove: da Reggio Calabria in poi Equitalia per ogni euro riscosso ha un costo di 12,8 centesimi, a Riscossione invece ogni euro incassato costa 16 centesimi.
Così è maturato il flop di una società che dovrebbe essere ricca per Dna e che invece ora la Regione non esclude di chiudere o lasciare fallire per voltare pagina. Il motivo per cui l’Ars è stata chiamata a votare (e bocciare) a fine dicembre un finanziamento di 2,5 milioni è che Riscossione è alla canna del gas.

«Senza queste somme – commenta il presidente Antonio Fiumefreddo – a febbraio saremo costretti a portare i libri in tribunale. L’attività di riscossione si fermerebbe». Tuttavia, al di là delle polemiche, dietro il no al finanziamento c’è un dibattito sull’opportunità di tenere in piedi una società che costa tanto invece di garantire entrate.
Nel 2014 l’Ars fu costretta a varare in tutta fretta una leggina che copriva i debiti maturati solo negli ultimi 3 anni di Riscossione: 40 milioni. Il rosso nel 2014 fu di 14 milioni, molto di più l’anno prima e nel 2012 e negli anni precedenti. E ogni volta è stata la Regione, socio di maggioranza al 99,952% (l’altro 0,048 è di Equitalia) a coprire le perdite. Nel frattempo Riscossione spendeva.

Qui sotto la lista completa dei deputati presunti “evasori” pubblicata da La Sicilia. 

ARDIZZONE GIOVANNI (Udc) 3.507,63 (pignoramento attivato)

ALLORO MARIO (Pd) 9.530,94 (pignoramento attivato)

ALONGI PIETRO (Ncd) Senza carichi esattoriali

ANSELMO ALICE (Pd) 2.950,53 (pignoramento attivato)

ARANCIO GIUSEPPE (Pd) Debito inferiore a 2.000

ASSENZA GIORGIO (FI) 71.011,38 (rateizzazione completa)

BARBAGALLO ANTHONY (Pd) 10.083,90 (rateizzazione parziale)

CANCELLERI GIANCARLO (M5S) Senza carichi esattoriali

CANI GAETANO (Udc) 7.806,37 (pignoramento attivato)

CAPPELLO FRANCESCO (M5S) Senza carichi esattoriali

CASCIO FRANCESCO (Ncd) Debito inferiore a 2.000

CASCIO SALVATORE (Pdr-Sf) Debito inferiore a 2.000

CIACCIO GIORGIO (M5S) 4.464,27 (pignoramento attivato)

CIANCIO GIANNINA (M5S) Senza carichi esattoriali

CIMINO MICHELE (Pdr-Sf) 13.631,03 (pignoramento attivato)

CIRONE MARIA (Pd) Senza carichi esattoriali

CLEMENTE ROBERTO (Gs-Pid) 3.010,41 (pignoramento attivato)

COLTRARO GIAMBATTISTA (Sd) 97.789,63 (rateizzazione parziale)

CORDARO SALVATORE (Gs-Pid) Debito inferiore a 2.000

CRACOLICI ANTONELLO (Pd) Senza carichi esattoriali

CROCETTA ROSARIO (Pd) 39,513.83 (rateizzazione completa)

CURRENTI CARMELO (Sd) 78.812,40 (rateizzazione completa)

D’AGOSTINO NICOLA (Pdr-Sf) Senza carichi esattoriali

D’ASERO NINO (Ncd) 4.625,13 (rateizzazione completa)

DI GIACINTO GIOVANNI (Megafono-Pse) 55.927,04 (pignoramento attivato)

DIGIACOMO GIUSEPPE (Pd) Debito inferiore a 2.000

DI MAURO GIOVANNI (Mpa) Debito inferiore a 2.000

DIPASQUALE NELLO (Pd) Debito inferiore a 2.000

DINA NINO (Misto) Debito inferiore a 2.000

FALCONE MARCO (FI) Debito inferiore a 2.000

FAZIO GIROLAMO (Misto) Debito inferiore a 2.000

FEDERICO PINO (FI) 13.133,94 (rateizzazione parziale)

FERRERI VANESSA (M5S) Debito inferiore a 2.000

FIGUCCIA VINCENZO (FI) Senza carichi esattoriali

FIORENZA DINO (Mpa) 13.294,16 (pignoramento attivato)

FONTANA VINCENZO (Ncd) Senza carichi esattoriali

FORMICA SANTI (L. Musumeci) Debito inferiore a 2.000

FORZESE MARCO (Udc) 11.673,56 (rateizzazione)

FOTI ANGELA (M5S) Debito inferiore a 2.000

GENNUSO GIUSEPPE 2.082,47 (pignoramento attivato)

GERMANÀ ANTONINO (Ncd) 3.765,78 (pignoramento attivato)

GIUFFRIDA SALVATORE (Sd) Debito inferiore a 2.000

GRASSO BERNADETTE (Gs-Pid) 236.735,72 (rateizzazione completa)

GRECO GIOVANNI (Mpa) Debito inferiore a 2.000

GRECO MARCELLO (Pdr-Sf) 54.009,28 (pignoramento attivato)

GUCCIARDI BALDO (Pd) Senza carichi esattoriali

IOPPOLO GINO (L. Musumeci) 27.440,15 (rateizzazione completa)

LA ROCCA CLAUDIA (M5S) Debito inferiore a 2.000

LA ROCCA MARGHERITA (Udc) Debito inferiore a 2.000

LACCOTO GIUSEPPE (Pd) Debito inferiore a 2.000

LANTIERI LUISA (Sd) Debito inferiore a 2.000

LENTINI SALVATORE (Pdr-Sf) 4.993,50 (pignoramento attivato)

LO GIUDICE SALVATORE (Pdr-Sf) 9.414,65 (pignoramento attivato)

LO SCIUTO GIOVANNI (Ncd) 33.446,25 (rateizzazione parziale)

LOMBARDO TOTI (Mpa) Debito inferiore a 2.000

LUPO GIUSEPPE (Pd) Debito inferiore a 2.000

MAGGIO MARIELLA (Pd) Debito inferiore a 2.000

MALAFARINA ANTONIO (Megaf. -Pse) Debito inferiore a 2.000

MANGIACAVALLO MATTEO (M5S) Senza carichi esattoriali

MARZIANO BRUNO (Pd) 3.445,82 (pignoramento attivato)

MICCICHÈ GIANLUCA (Udc) 6.263,00 (pignoramento attivato)

MILAZZO ANTONELLA (Pd) Debito inferiore a 2.000

MILAZZO GIUSEPPE (FI) Debito inferiore a 2.000

MUSUMECI NELLO (L. Musumeci) 110.296,84 (rateizzazione parziale)

NICOTRA RAFFAELE (Pd) 187.451,26 (rateizzazione completa)

ODDO SALVATORE (Megafono-Pse) Debito inferiore a 2.000

PALMERI VALENTINA (M5S) Senza carichi esattoriali

PANARELLO FILIPPO (Pd) Debito inferiore a 2.000

PANEPINTO GIOVANNI (Pd) 36.714,24 (rateizzazione completa)

PAPALE ALFIO (FI) Debito inferiore a 2.000

PICCIOLO GIUSEPPE (Pdr-Sf) Debito inferiore a 2.000

RAGUSA ORAZIO (Udc) Debito inferiore a 2.000

RAIA CONCETTA (Pd) 3.604,75 (pignoramento attivato)

RIGGIO FRANCESCO (Misto) 4.963.181,68

RINALDI FRANCESCO (Pd) 3.514,68 (pignoramento attivato)

RUGGIRELLO PAOLO (Pd) 51.892,70 (pignoramento attivato)

SAMMARTINO LUCA (Pd) Senza carichi esattoriali

SAVONA RICCARDO (FI) 2.047,26 (pignoramento attivato)

SIRAGUSA SALVATORE (M5S) Debito inferiore a 2.000

SORBELLO GIUSEPPE (Udc) 30,249,05

SUDANO VALERIA (Pd) 4.691,85 (pignoramento attivato)

TAMAJO EDY (Pdr-Sf) 11.694,21 (pignoramento attivato)

TANCREDI SERGIO (M5S) 5.446,78 (rateizzazione parziale)

TRIZZINO GIANPIERO (M5S) Non censito

TURANO MIMMO (Udc) Debito inferiore a 2.000

VENTURINO ANTONIO (Megafono-Pse) Senza carichi esattoriali

VINCIULLO VINCENZO (Ncd) Debito inferiore a 2.000

VULLO GIANFRANCO (Pd) 18.499,86 (pignoramento attivato)

ZAFARANA VALENTINA (M5S) Debito inferiore a 2.000

ZITO STEFANO (M5S) Non censito

Il deputato Giuseppe Milazzo ha contattato la nostra redazione per dire che non ha alcun debito, come invece riportato da La Sicilia.