Sanatoria edilizia in Sicilia, il monito del Ministro Galletti: "Non passerà"

“Siamo pronti a impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale ogni legge che permetta condoni edilizi. Questo vale in tutta Italia e dunque anche per la Sicilia, dove si sta tentando di passare un colpo di spugna su decenni di abusivismo edilizio che deturpa l’ambiente costiero mettendo a rischio i cittadini”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sull’emendamento in votazione all’Assemblea Regionale Siciliana che prevede una sanatoria per le costruzioni entro i 150 metri dalla costa.

“Una cosa è chiara: se passerà quella norma non solo ricorreremo alla Consulta, ma useremo ogni strumento legislativo in nostro possesso per evitare che in attesa della sua pronuncia si verifichino scorribande indiscriminate. Non possiamo lasciare soli i magistrati e i sindaci che con coraggio stanno combattendo l’illegalità diffusa dei condoni, che ha già fatto danni irreparabili al territorio. Il governo è al loro fianco con i fatti, visto che con il Collegato Ambientale abbiamo messo a disposizione dei Comuni oltre 10 milioni di euro per l’abbattimento degli edifici abusivi in zone a rischio: un fondo che spero vada esaurito presto e che mi impegno a rifinanziare un minuto dopo”, conclude Galletti.

REALACCI.  “Dopo 15 anni la Regione Siciliana ha deciso di recepire il testo unico in materia di edilizia. Fin da subito nella commissione di merito dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) diversi deputati, di vari gruppi politici, hanno presentato emendamenti che, in forme diverse, introducono norme per nuove sanatorie edilizie. In una regione dove si contano centinaia di migliaia di richieste di condono”. Lo afferma Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera. “Il più chiaro e netto tra i testi – aggiunge – è quello presentato dall’on. Fazio del gruppo Misto, che propone la sanatoria per le case realizzate abusivamente nella fascia dei 150 metri dalla battigia. Questo testo, mentre ancora non era stato nemmeno discusso dalla commissione Ambiente dell’Ars, veniva, non a caso, sventolato dagli abusivi di Licata mentre protestavano contro gli abbattimenti voluti dal sindaco del Comune, Angelo Cambiano, che la sera del 9 maggio ha subito una pesante intimidazione, seguita da un altro attentato al dirigente dell’ufficio tecnico, ed ha poi ricevuto, tra gli altri, la solidarietà del ministro Alfano”. “Fazio – prosegue – dopo la bocciatura del suo testo in commissione ha ripresentato l’emendamento in Aula con un’ulteriore estensione dei benefici della possibile sanatoria. Verrà discusso dal Parlamento siciliano il prossimo 2 agosto. Sarebbe una vergogna inaudita per l’Ars approvare questo emendamento e ritengo che, vista la sua gravità, il Governo non potrebbe fare altro che impugnare questa norma regionale. Di questo ho già parlato con il ministro Galletti, che ha promesso di attivarsi”.

LEGAMBIENTE. Anche il presidente regionale di Legambiente, Gianfranco Zanna, solleva il problema dell’emendamento-sanatoria e sull’argomento ha inviato una lettera al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone.   «Per le mie, ormai non più recenti, esperienze parlamentari – scrive Zanna – so bene che il giudizio sull’ammissibilità o meno di un emendamento a un disegno di legge, presentato durante i lavori d’Aula, è di esclusiva e totale competenza del Presidente dell’Aula: lui e solo lui esercita questa importantissima e delicatissima funzione. E so bene che, se pur supportato dalla professionalità e competenza degli uffici parlamentari, è sempre una decisione difficile da prendere, da ponderare con la massima attenzione. Ho fatto caso in questi anni, da quando Lei è stato chiamato a sedere sullo scranno più alto del Parlamento siciliano, che non poche volte è intervento con questa estrema misura, bloccando ipotesi di legge che sarebbero state a dir poco scandalose, qualora fossero state approvate, e avrebbero ricoperto, ancora una volta, di vergogna il Parlamento regionale e tutta la politica siciliana. Di questo Le diamo atto. Ho la seria preoccupazione che questo aspetto delicatissimo e importantissimo, ancor prima per l’etica e la morale che per le effettive sue conseguenze, si ponga con l’emendamento per una nuova sanatoria edilizia presentato al ddl n.841/A dall’on. Fazio e che dovrebbe essere discusso dall’Aula nella seduta di martedì prossimo».

Il presidente del Cigno Verde siciliano sottolinea: «Non spetta sicuramente a me valutare l’incostituzionalità o meno di questa proposta», ma aggiunge che con la sua lettera vuole soltanto richiamare  il presidente Ardizzone «al Suo alto ruolo di responsabilità, a quei compiti e funzioni che, come ricordavo all’inizio, ha svolto con autorevolezza, serietà e correttezza in qualità di Presidente del Parlamento più antico del mondo. In altri passaggi molto delicati e spinosi è riuscito a tenere la barra dritta, riuscendo a non fa incagliare tra gli scogli del malcostume e dell’immoralità questa nostra prestigiosa Istituzione democratica. So che la scelta non è semplice, c’è da valutare i contenuti veri della nuova proposta dell’on. Fazio, che non è stata apprezzata da nessun altro organismo parlamentare, visto che il testo presentato in Aula è sostanzialmente diverso e, se permette, più grave per gli effetti e i danni che potrebbe causare, di quello bocciato nelle settimane scorse dalla Commissione di merito dell’ARS. Quindi, Onorevole Presidente, Le chiediamo di compiere una profonda riflessione e un’attentissima valutazione, sapendo che la Sua scelta può evitare che il Parlamento siciliano incorra nella sventurata ipotesi di scrivere un’altra pagina penosa della sua storia. Ci eviti, per cortesia, questa nuova possibile mortificazione alla dignità di tutti noi siciliani onesti».