Sbagliata la domanda, Partinico fuori dalle zone franche urbane

“Incompetenti o in malafede?”. Il gruppo parlamentare  Movimento Cinque stelle vuole vedere chiaro nell’estromissione di Partinico dal lotto dei comuni inclusi nelle zone franche urbane. Per questo ha depositato una interrogazione all’Ars, prima firmataria Claudia La Rocca, e fatto richieste di accesso agli atti per spulciare tutta la documentazione originale.

Pur avendo i criteri di ammissibilità (popolazione minima di 25mila abitanti e un tasso di disoccupazione comunale superiore alla media nazionale del 2005), Partinico ha infatti ha ricevuto lo stop dal Ministero nel 2008 perché ha calcolato male la zona su cui parametrare le zfu, delimitando un’area con popolazione di oltre il 93 per cento (il limite massimo era il 30 per cento). Inutile e goffo il tentativo di correre ai ripari, perché messo in opera oltre i termini di scadenza.

“Nonostante la bocciatura però – dicono i parlamentari  del Movimento – il sindaco, assieme al presidente della Regione, ha  continuato ad illudere gli imprenditori col miraggio di sgravi fiscali e contributivi  che non ci sarebbero potuti mai essere”.

Durante la campagna elettorale delle ultime amministrative,  risalenti a pochi mesi fa, Crocetta affermava “abbiamo finanziato per Partinico il piano per la Zona franca urbana, che partirà dai primi di luglio e consentirà alle imprese che si insediano qui a Partinico, di non pagare per 5 anni le tasse ed i contributi per i lavoratori e per gli altri 5 anni di pagare il 50 per cento”.

Uscito dalla porta, Partinico ha perso successivamente la possibilità di rientrare dalla finestra nel 2010 quando la Regione ha istituito nuove zone franche. In quell’occasione, infatti,  il comune del Palermitano non avrebbe prodotto nemmeno l’istanza. Almeno così sembra e ad accertarlo servirà una delle richieste di accesso agli atti prodotta dal Movimento.

Ora la Regione starebbe cercando di correre ai ripari, tentando di reperire le risorse per inserire tra le zfu Partinico e Lampedusa.

“Ci auguriamo  per gli abitanti di Partinico – afferma la deputata  Claudia La Rocca – che il governo riesca a trovare una soluzione tramite il dialogo con Roma. Ma quanto accaduto deve far riflettere tutti, dobbiamo pretendere più competenza dai nostri amministratori e, soprattutto, i cittadini non devono cadere nella trappola delle promesse elettorali. La delibera 133 dello scorso Aprile 2013 è abbastanza chiara, al di là di qualsiasi dichiarazione, e Partinico non rientra fra i comuni ammessi. In più il gruppo consiliare “Cambiare Partinico” non è riuscito ad ottenere dopo richieste, l’istanza del 2010 che avrebbe dovuto presentare Partinico per accedere alle agevolazione delle zfu, dopo l’errore nella presentazione del 2008. Chiediamo non solo una soluzione, ma anche chiarezza e trasparenza.”