Scopello, Legambiente litiga con il Comune sull'accesso libero alla ex tonnara e ai faraglioni

Scopello, uno dei luoghi più belli della Sicilia, con l’ex tonnara e i faraglioni, fa litigare ancora il Comune di Castellammare del Golfo e Legambiente.

Adesso un’ordinanza del Sindaco di Castellammare del Golfo,  Nicolò Coppola ha stabilito che i faraglioni sono di tutti, e quindi il cancello dell’ex tonnara deve stare aperto, con buona pace dei proprietari.

“L’accesso al demanio marittimo ed al mare nella baia antistante i faraglioni di Scopello e l’ex Tonnara di Scopello è libero, gratuito ed è fatto divieto a chiunque di porre ostacoli o limitazioni al libero accesso pedonale al mare”, stabilisce l’ordinanza. Per fruire liberamente del mare nei pressi dei faraglioni di Scopello “dovrà essere lasciato un passaggio (varco) non inferiore a ml. 1,50, ai fini del libero transito sia nella stradella che conduce dalla strada provinciale al cancello di ingresso pedonale della ex Tonnara, sia nello spiazzo che deve essere attraversato per giungere all’area demaniale, nonché al mare”.

«L’ordinanza ha il pubblico interesse di consentire il libero accesso e la libera fruizione del tratto di mare antistante i faraglioni di Scopello. Ho più volte precisato che passaggio libero significa che devono comunque esserci delle regole che disciplinano l’accesso per tutelare il bene storico culturale ed il paesaggio -afferma il sindaco Nicolò Coppola-. In tal senso avevo inviato una lettera ai comproprietari della Comunione della tonnara di Scopello e Guzzo in cui ho specificato che lo stato dei luoghi rimane immutato e l’edificio della Tonnara, in quanto privato, non è interessato dal procedimento di regolamentazione dell’accesso al mare che deve essere libero e non soggetto ad alcun onere a carico dei cittadini e dei turisti. Per una migliore fruizione pubblica avevo auspicato una regolamentazione condivisa con la proprietà, adesso, nell’interesse di tutta la cittadinanza, si è reso necessario rendere esecutiva l’ordinanza che prevede la rimozione di qualsiasi ostacolo alla libera fruizione e precisa regolamentazione a tutela dei luoghi. Permane la disponibilità, da sempre espressa, di revocare l’ordinanza in presenza di concreta disponibilità da parte della proprietà».
La dettagliata ordinanza precisa che “al fine di consentire il libero passaggio, il cancello pedonale della ex Tonnara deve rimanere aperto tutti i giorni almeno dalle ore 9 alle 19 (in primavera ed estate) e almeno dalle 9 alle17 (in autunno ed inverno). La barra attualmente presente all’ingresso della stradella di collegamento dalla strada provinciale al cancello di ingresso della ex Tonnara “potrà essere mantenuta ma dovrà essere libera al sollevamento per consentire in qualsiasi momento l’accesso ai mezzi di soccorso, ai mezzi di servizio del Comune, ai mezzi dei diversamente abili, ai mezzi della polizia municipale e ai mezzi delle forze dell’ordine”. Segue una lunga serie di divieti nell’area demaniale antistante il mare (effettuare picnic, posizionare tavoli, sedie, sdraio, lettini, ombrelloni, sostare con tende, roulotte, camper, pescare…).

L’ordinanza ha provocato l’ira di Legambiente. “Non ci sono solo aspetti legali che valuterà il TAR, ma soprattutto profonde e insormontabili differenze culturali: al Comune di Castellamare non interessa la difesa e la tutela del patrimonio culturale, di un pezzo della storia dei siciliani, quello rappresentato dalla vita e dall’architettura delle tonnare”.

A dichiararlo Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia. “Quella di Scopello – continua – è, si può dire, l’ultima rimasta in piedi, dove si può ancora “leggere” come erano fatte. Il Comune di Castellamare, ignorante, vuole distruggere tutto questo, con una campagna demagogica e populista. Non è un caso che nella sua ultima ordinanza non parla mai dei vincoli di salvaguardia che il bene culturale ha, così come non cita le diffide ricevute dalla Soprintendenza per la sua tutela. Dobbiamo impedire – conclude Zanna – che questi nuovi vandali continuino a distruggere, a cementificare, a sporcare, a sfregiare gli ultimi tratti e testimonianze della nostra indescrivibile, ma sempre più martoriata e abbandonata, bellezza”.