Serve in Sicilia un Istituto regionale per il solare

La Sicilia ha urgente necessità di dotarsi un Istituto regionale di ricerca e formazione nel campo dell’energia solare. Ela ragione è la stessa che la portò 30 anni fa la Regione Siciliana a dotarsi di un proprio Istituto di ricerca sulla vite e sul vino.

Sei milioni di pannelli fotovoltaici installati in 5 anni. Decine di migliaia di impianti solari termici sui tetti di aziende, case, impianti sportivi e strutture sanitarie. La più grande fabbrica italiana di pannelli fotovoltaici, che ancora pochi giorni fa annunciava l’assunzione di altri 100 lavoratori. E, ancora, oltre 200 imprese di installazione di impianti solari per più di 5mila posti di lavoro.

Un boom inizialmente basato sugli incentivi che ha portato ad un tale crollo dei prezzi che oggi una famiglia può acquistare il proprio impianto fotovoltaico al prezzo di uno scooter (meno di 5mila euro); e quello solare termico al costo di uno smartphone (meno di mille euro).

In breve, l’energia solare è oggi un fattore centrale di sviluppo economico e risanamento ambientale per l’intera Sicilia, attraverso la quale famiglie, imprese e Pubbliche amministrazioni proprietarie degli impianti solari generano abbondante reddito economico sotto forma di risparmi in bolletta e incentivi statali.

Trenta anni fa, a causare il successivo boom delle imprese vitivinicole siciliane, fu la comprensione che per fare il salto di qualità quelle stesse imprese avevano bisogno degli insegnamenti del grande enologo Giacomo Tachis.

Analogamente oggi il Governo regionale deve comprendere che alle famiglie e alle imprese — per cogliere in modo ancora più diffuso gli straordinari benefici offerti dalle due tecnologie del solare — serve un Istituto regionale che diffonda la cultura dell’energia solare e dell’efficienza energetica.

Per farlo, occorre evitare di ripetere gli errori che hanno portato alla recente chiusura del Centro di ricerche elettroniche in Sicilia: Quel Cres che pure, alla sua nascita nel 1974, aveva suscitato grandi speranze.

Uno o due programmi di ricerca basati sui bisogni economici del territorio. Attività formative sistematiche al servizio dei giovani in regime di autofinanziamento. E una chiara natura giuridica come Istituto regionale.

Per quanto incredibile sembri, non esistono ancora in Italia cattedre universitarie in energia solare e il CNR — che dispone di 108 Istituti, inclusi quelli dediti alle “Tecnolgie didattiche” e alla “Documentazione giuridica — non ha ancora il proprio Istituto per il solare.

“A indicare obiettivi sono tutti bravi”, diceva ai giovani del suo partito un grande uomo politico della prima Repubblica. “Voi indicate come fare a conseguirli”.
* L’autore è ricercatore del Polo fotovoltaico della Sicilia del Cnr