Sicilia 2017, Crocetta si ricandida. Ma non lo vuole più quasi nessuno…

Pure Ficarra e Picone lo prendono in giro. Rosario Crocetta ha annunciato la sua intenzione di ricandidarsi alle prossime elezioni regionali, nel 2017 – se dura. Crocetta è infatti convinto non solo di aver fatto bene, ma di avere la sua anche il sostegno di Pd, Udc e Ncd. Ma in realtà nei partiti a tutto si pensa tranne che a ricandidare Crocetta. C’è chi pensa ad un profilo istituzionale come quello di Angelino Alfano, attuale ministro dell’Interno, c’è chi pensa a Davide Faraone, sottosegretario alla Pubblica Istruzione. Crocetta sarebbe una soluzione della disperazione, per la coalizione del Pd. E dunque la gag di Ficarra e Picone, andata in onda su Striscia La Notizia e già diventata virale nei social è questa: “Panico in Sicilia, Crocetta ha detto che si ricandiderà” piange Picone. “Ma che problema c’è?  – lo consola Ficarra – lo sai che Crocetta non mantiene mai quello che promette. E poi cosa può combinare: dopo il Muos e le trivelle cosa può fare ancora: regala le Egadi alla Spagna…?”.

Rosario Crocetta ha  lanciato la sua ricandidatura per la presidenza della Regione in una intervista rilasciata al quotidiano ‘La Sicilia’. “Ci sarò anch’io in campo“, ha detto il governatore, nonostante un recente sondaggio dimostri che sette siciliani su dieci considerino un fallimento la sua esperienza al governo. Ma secondo Crocetta la coalizione che fino ad oggi lo ha sostenuto si ripresenterà unita alla prossima tornata elettorale, Udc compresa. “Sarebbe difficile criticare il governo dopo averlo sostenuto per cinque anni”, spiega.

Le parole del presidente della Regione hanno suscitato la risposta del vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars, Vincenzo Figuccia, che ha parlato di “comiche finali. Con una Sicilia che versa in una condizione allarmante sotto il profilo dell’occupazione – è il pensiero del deputato azzurro -, con flop clamorosi come quello sulla riforma delle province e con un sondaggio che lo boccia senza appello, Rosario Crocetta ha il coraggio di annunciare la sua ricandidatura. Il suo governo si regge solo su questioni di potere in un Pd che in Sicilia è autoreferenziale. Crocetta da tempo non ha più maggioranza e presto anche le forze moderate lo lasceranno. Saranno i siciliani a mandarlo a casa il prossimo anno. Crocetta e il Pd stiano tranquilli – ha concluso -. Il ben servito arriverà dagli elettori che hanno potuto sperimentare il governo di centrosinistra con i pessimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.

A remare contro Crocetta è anche il risultato del sondaggio commissionato da Musumeci all’Euromedia Research e realizzato nella prima settimana di febbraio.

Ebbene il 71,3% (quindi 7 siciliani su 10) boccia Crocetta, appena l’11,8% (1 siciliano su 10) lo promuove e il 16,9% non si è ancora fatto un’idea. Nella Sicilia orientale la percentuale di chi boccia il governatore supera il 72%.

Sarcastico D’Alia (Udc): “E’ diritto di Crocetta ricandidarsi visto che va così bene nei sondaggi…. io penso però che siamo un po’ in anticipo con i tempi e soprattutto che dovrebbe parlarne col Pd. Non so se lo ha fatto. L’alleanza per il 2017 dipenderà dall’evoluzione dello stesso Pd e dai risultati che quest’anno raggiungerà il governo politico da qualche mese insediatosi. L’unica cosa certa è che si deve lavorare alla costituzione di un’area che si rifà al Partito popolare europeo. Per questo motivo noi e Ncd siamo impegnati a superare le nostre formazioni di origine per creare Area Popolare. Forza Italia, a mio avviso, non può rischiare di restare isolata”.