Sicilia, a Palermo crescono (di poco) le iscrizioni alla Camera di commercio

C’è luce in fondo al tunnel. Le imprese palermitane resistono alla crisi, almeno secondo i dati diffusi dalla Camera di commercio del capoluogo siciliani e riferiti al primo trimestre dell’anno. L’aumento delle iscrizioni (+16% le nuove imprese tra gennaio e marzo rispetto allo stesso periodo del 2013) e il rallentamento delle cancellazioni (-9%) restituiscono un risultato migliore di quello dello scorso anno e fanno confidare in un futuro meno cupo.
Un ulteriore segnale positivo arriva dalla dinamica dei fallimenti e delle altre procedure concorsuali (1,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2013) e dall’andamento dell’occupazione, che presenta una riduzione contenuta pari all’1,3%. “Pur di fronte al momento congiunturale negativo – spiega Roberto Helg, presidente della Camera di Commercio di Palermo -, la nostra provincia ha evidenziato una buona capacità di tenuta, se raffrontata con il quadro economico imprenditoriale del Paese. Le imprese hanno fatto miracoli per resistere al perdurare della crisi e restare sul mercato. Tante, anche in presenza di questa perdurante stagnazione, sono riuscite addirittura a crescere. Nel quadro di crescita nazionale, infatti, Palermo – conclude – si attesta al settimo posto in questo primo trimestre”.
E’ il commercio il settore che registra la netta  maggioranza delle iscrizioni nel primo trimestre (il 45% del totale), tutti gli altri comparti hanno un peso molto piu’ limitato. Se si fa, invece, un raffronto col primo trimestre del 2013, le iscrizioni di nuove imprese aumentano del 64% in Servizi alle imprese, del 29% circa in Assicurazione e credito e del 13% circa nel Commercio. Significativa, sempre nel raffronto col primo trimestre dello scorso anno, la contrazione del Manifatturiero (-31%) e dell’Agricoltura (-16%).
Da gennaio a marzo 2014, ben il 41% delle nuove iscritte sono imprese giovanili, le femminili arrivano al 28% del totale, mentre le imprese gestite da stranieri si fermano al 15%. Il raffronto con lo stesso trimestre 2013 vede un aumento di tutte e tre le tipologie. In questo quadro improntato all’ottimismo, unico dato negativo sono le imprese artigiane: il settore fa registrare numeri negativi, una percentuale di -1,40% che si traduce in un saldo di -221 imprese artigiane; cioè, a fronte di 279 nuove imprese artigiane, le cessazioni sono state 500 in questo primo trimestre dell’anno. “Si deve valutare bene questo dato – commenta Helg – perche’ il rischio è che dietro a cio’ ci sia una scelta di lavoro nero”.
Sul fronte dell’occupazione dal confronto tra il dato del quarto trimestre 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, emerge come le imprese della provincia hanno subito una riduzione contenuta degli addetti pari al 1,3%, e dell’1,8% se riferita ai soli dipendenti. L’occupazione aumenta dell’1% nei trasporti, mentre diminuisce negli altri comparti, con perdite maggiori nei servizi alle imprese (-8,5%) e nelle costruzioni (-8%). Guardando ai dati per forma giuridica, tengono le società di capitali (-0,6%), soffrono le imprese individuali e le società di persone con valori compresi tra il 7 e l’8%. Coop (+2,3%) registrano addirittura un incremento.