Sicilia, ambiente: nel 2013 emissioni di CO2 in calo del 4,9%

Nel 2013 la Sicilia riduce del 4,9% le emissioni di CO2 rispetto all’anno precedente, in linea con il dato nazionale che registra -8,2%, e si conferma la terza regione d’Italia per numero di emissioni verificate di gas ad effetto serra con un peso percentuale del 11,8% sul totale delle emissioni nazionali.

Il dato emerge dal “Report emissioni 2013-2014” di gas serra delle aziende italiane sottoposte al meccanismo europeo dei certificati di emissione ETS (Emission Trading Scheme) presentato da EcoWay, il primo operatore italiano attivo nella gestione e nel trading dei certificati di CO2. “Complessivamente la riduzione delle emissioni regionali, anche per effetto della contrazione della produzione industriale provocata dal persistere della crisi economica, è in linea con la dinamica in atto a livello nazionale – ha dichiarato Guido Busato, presidente di EcoWay – Il meccanismo di Emission Trading Scheme ha permesso di ridurre le emissioni di CO2 al minor costo per imprese e collettività ma è necessaria maggiore semplificazione burocratica e misure che ne migliorino l’efficacia per consentire alle imprese di investire risorse in progetti di miglioramento tecnologico che riducano ulteriormente le emissioni di gas climalteranti”.
Per quanto riguarda i settori industriali coinvolti, in Sicilia, nel 2013, il settore della raffinazione rappresenta il 42,6% delle emissioni totali, seguito dalle utilities (39,7%), altro (9,9%), cementifici (7,2%), metallurgia (0,2%), laterizi e ceramiche (0,13%), vetro (0,13%) e ultimo carta (0,02%).
In ambito nazionale, sempre nel 2013, la Puglia è la regione d’Italia che continua a registrare il numero più elevato di emissioni di CO2 (19,5%), anche se tra il 2012 ed il 2013 le emissioni sono calate del 16,3%, pur vedendo la cessazione d’attività di solo un impianto. Lombardia e Sicilia si confermano rispettivamente al secondo (13,3%) e terzo posto (11,8%), mentre l’Emilia Romagna, che ha aumentato del 58% il numero d’impianti coinvolti (prevalentemente del settore ceramico), vede le proprie emissioni aumentare dell’8,5%. Nato all’inizio del 2005 in linea con il protocollo di Kyoto, l’EU-ETS è il primo mercato internazionale per lo scambio di quote di emissioni sviluppato dall’Unione europea con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra prodotte dalle imprese al minor costo per imprese e collettività.