Sicilia, associazioni contestano lo “svuotamento” della Crias

È un no secco quello delle associazioni di categoria di artigianato, agricoltura e cooperazione all’ipotesi avanzata dal governo Crocetta di destinare ad altro (il pagamento dei forestali ndr) 10 dei 50 milioni di euro del fondo Crias. Una posizione che i vertici di Cna Sicilia, Confartigianato, Casartigiani, Confagricoltura, Claai, Cia, Confcooperative, Legacoop e Agci hanno voluto ribadire davanti ai giornalisti in una conferenza stampa  convocata questa mattina alla Camera di Commercio di Palermo.

“Sono oltre duecentomila le imprese siciliane che ricorrono ai fondi di rotazione e oggi questi fondi rappresentano l’unico strumento creditizio per dare lavoro produttivo alla Sicilia – ha detto in conferenza stampa Mario Filippello segretario regionale Cna Sicilia – Se questa è la strategia scelta per rilanciare l’economia dell’Isola, la linea di Crocetta è inaccettabile e metteremo in campo ogni tipo di iniziativa per combattere questa battaglia che riguarda tutta la  Sicilia”.

Negli ultimi otto anni (2006-2013) sono oltre 38mila i finanziamenti erogati dai fondi di rotazione per un importo pari a oltre un miliardo di euro. Mentre nel 2013 le banche hanno diminuito l’erogazione del 10% di credito per investimenti, la Crias lo ha aumentato del 15,90% e l’Ircac ha registrato un aumento della concessione di crediti a medio termine per investimenti dell’80% e un aumento delle imprese finanziate, comprese il credito di esercizio, di circa il 60%.
“Permettere l’accesso al credito è fondamentale per rilanciare le imprese – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Sicilia Ettore Pottino – Mi inquieta che questa sia la strategia del governo regionale per uscire dalla crisi che stiamo attraversando”. “Si tratta di una scelta inutile – fa eco Elio Sanfilippo, presidente Legacoop Sicilia – perché diventa un pozzo di San Patrizio che continua ad alimentare l’assistenzialismo che sta devastando la Sicilia. Il vero problema da risolvere è il risanamento economico e finanziario della Regione”.
“Se oggi alle aziende agricole togliamo il credito agevolato togliamo  loro il motore per produrre – aggiunge Alessandro Chiarelli presidente regionale di Coldiretti – Questa proposta dimostra che per il presidente Crocetta l’agricoltura non esiste, non è un settore che merita attenzione”.