Sicilia, come cambia la sanità con il nuovo piano: ospedali riuniti, più posti letto, meno primari

Da  mercoledì 5 Novembre, sarà all’esame della commissione Sanità dell’Ars il piano rivisto e corretto del governo regionale per la nuova sanità siciliana. Viene rimodulata la rete dei nosocomi con la formazione di ospedali riuniti creati dall’accorpamento di piccole strutture.
E’ previsto un aumento di 1.400 posti letto in tutta la Regione. Arriva invece la scure per i dirigenti: 500 saranno tagliati, fra questi 300 primari e 200 tra aiuti e assistenti, ed entro il 2016.

I tagli sono stati dettati dal Ministero della Salute, che ha dato il via libera alla Regione per la rimodulazione delle rete ospedaliera nell’Isola, imponendo il ridimensionamento dei  dirigenti di secondo livello (primari) e dirigenti di primo livello (aiuti e assistenti) delle strutture ospedaliere che operano nelle unità operative complesse (sono almeno 300 primari e di poco più di 200 tra aiuti e assistenti). C’è anche un ultimatum: 31 dicembre 2016, altrimenti la spesa sanitaria verrà decurtata di altri sette punti percentuali, passando da una compartecipazione dello Stato del 49% al 42%.

Quella che arriva   in commissione Sanità all’Ars è la terza bozza del piano. Dopo il parere della commissione il piano sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. A quel punto le aziende ospedaliere e le Asp dovranno rivedere la propria pianta organica.
Vediamo con ordine cosa cambia, cominciando da quello che interessa di più le persone, i posti letto. In Sicilia si passa dai quasi 17mila attivi oggi ai 18.371 previsti.  Saliranno, quindi, di circa 1.400. L’Asp di Palermo avrà la crescita maggiore (più 386 posti letto), seguita dall’Asp di Trapani (260), da quella di Catania (190), di Agrigento (161) e via via le altre. Nelle aziende del capoluogo 68 posti letto in più al Villa Sofia-Cervello e 58 in più al Policlinico. Scendono i posti letto al Giglio di Cefalù (-24) e al Buccheri La Ferla (-15). Tutti nel pubblico, invece i 260 posti in più all’Asp trapanese, mentre a Catania 10 posti letto in meno al Garibaldi e 25 in più al Policlinico. Unica Asp con un segno meno è quella di Messina: i posti letto scenderanno di 41 unità.

E veniamo agli accorpamenti. Il primo tipo di accorpamenti riguarderà  le unità complesse. Così, rispetto alla situazione attuale, dovranno chiudere i battenti  33 reparti di Cardiologia, 51 di Chirurgia generale, 8 di Chirurgia vascolare, 5 di Ematologia, 24 di Medicina generale, 15 di Nefrologia, 15 di Oculistica, 30 di Ortopedia e Traumatologia, 27 di Ostetricia e Ginecologia, 13 di Pediatria, 8 di Psichiatria, 15 di Urologia, 21 di Terapia intensiva, 8 di Pneumologia, 20 di Oncologia, 7 di Terapia intensiva.
Di contro cresceranno  Allergologia, Recupero e riabilitazione funzionale (fino a 26) e Radiologia (fino a 29).

Infine, il Piano prevede, com’era stato annunciato qualche mese fa dall’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, l’accorpamento dei piccoli presìdi in “ospedali riuniti”. In provincia di Agrigento, verranno riuniti in un’unica struttura organizzativa gli ospedali di Sciacca e Ribera, e quelli di Canicattì e Licata. Nella provincia di Caltanissetta i vecchi 6 ospedali verranno accorpati in due sole strutture: quelle di “Caltanissetta-San Cataldo e Mussomeli”, e “Mazzarino, Niscemi e Gela”. Nella provincia di Catania i 7 presìdi ospedalieri verranno accorpati in tre ospedali riuniti: “Acireale-Giarre”, “Biancavilla-Paternò-Bronte”, “Militello-Caltagirone”. Nell’Ennese i quattro ospedali verranno trasformati in due ospedali riuniti: “Nicosia-Leonforte” e “Enna-Piazza Armerina”. In provincia di Messina, invece, resteranno “indipendenti” i presìdi di Patti e Taormina, mentre verranno accorpati gli altri cinque in due distinti ospedali riuniti: “Milazzo-Barcellona-Lipari” e “Sant’Agata-Mistretta”. In provincia di Palermo i quattro ospedali verranno accorpati negli ospedali riuniti “Partinico-Corleone” e “Petralia-Termini Imerese”. In provincia di Ragusa, dei cinque presìdi ospedalieri ne resterà uno: quello della città di capoluogo. Gli altri quattro, invece, verranno accorpati in due distinti ospedali riuniti: il “Vittoria-Comiso” e lo “Scicli-Modica”. A Siracusa, dei cinque differenti ospedali ne resteranno autonomi solo tre: quello di Lentini, quello di Augusta e quello di Siracusa. Gli altri due (Noto e Avola) verranno accorpati in un unico ospedale riunito. In provincia di Trapani, infine, si passerà, invece, da sette diversi presidi ospedalieri a tre ospedali riuniti: l’accorpamento riguarderà i poli di Trapani, Alcamo e Pantelleria, quelli di Marsala e Salemi e quelli di Mazara del Vallo e Castelvetrano.