Sicilia, credito: in arrivo accordo FinSicilia-Abi per consolidamento passivo delle imprese

di Giorgio Livigni

Un accordo tra Irfis-Finsicilia e Abi per contribuire al consolidamento del passivo delle imprese. Un progetto tutto da definire di cui ha parlato il presidente di FinSicilia Rosario Basile nel corso del tradizionale incontro organizzato a Palermo da Kpmg per fare il punto sui bilanci dei gruppi bancari. Una misura che si inserisce in un quadro di generale difficoltà per le imprese e in presenza di una situazione creditizia paradossale: in questo momento, è stato spiegato, non c’è un problema di liquidità per le banche e non esiste, almeno dal punto di vista dei banchieri, una preconcettuale chiusura da parte degli istituti di credito nei confronti delle aziende ma vi sarebbe una domanda di credito inadeguata.

Un punto, quest’ultimo, che certo non trova d’accordo imprenditori e rappresentanti dei Consorzi di garanzia fidi. «Le imprese hanno necessità di intervenire sul debito e sul circolante – spiega per esempio l’amministratore delegato di InterconfidiMed Italo Candido – ma l’atteggiamento delle banche non si può dire sia collaborativo». E Vito Rinaudo, amministratore delegato del Condidi Fideo, mette l’accento sull’assenza di un progetto complessivo di sviluppo che faccia uscire l’economia siciliana dalle secche in cui si trova: «Il sistema bancario – spiega – ha delle responsabilità enormi ma c’è una responsabilità enorme della classe dirigente dell’isola». Fideo e InterconfidiMed sono parte di un sistema, quello dei Confidi siciliani, che sente la necessità di interrogarsi sul modello di business e che sta attraversando un momento di difficoltà. Di questo si parlerà il 15 ottobre, all’Abazia Sant’Anastasia di Castelbuono organizzato dallo studio di consulenza “Sicilia progetti e finanza”. Tema della giornata: “Un ruolo maggiore nella filiera del credito per la sostenibilità del sistema dei Confidi in Sicilia”. Parteciperanno i confidi siciliani, le banche del territorio , il Fondo Centrale di Garanzia, i rappresentanti della regione Siciliana ed altri attori.

Il quadro generale, del resto, non è certamente migliorato: «All’inizio di quest’anno – dice Antonio Lonardo, del centro studi della sede palermitana di Banca d’Italia – avevamo cominciato a percepire segnali positivi in termini di fiducia: si avvertiva un certo risveglio ma queste cose non si riscontravano nei numeri. Ora possiamo dire che il credito sta continuando a scendere». E c’è una novità, come ha sottolineato Raffaele Mazzeo: anche le banche locali cominciano a sentire l’affanno. «Il vantaggio delle banche locali è stato eroso dalla crisi – dice – e ora anche loro fanno sempre più fatica».