Sicilia, Imu agricola. I Sindaci in rivolta oggi incontrano l'assessore Caleca

Oggi, alle 10, l’assessore regionale all’agricoltura, Nino Caleca, incontrerà a Villa Malfitano i sindaci e gli amministratori dei Comuni delle province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani. Tre gli argomenti all’ordine del giorno del vertice palermitano: misure urgenti per il ritiro o la sospensione dell’Imu agricola; avvio delle iniziative sulla Banca della Terra e definizione dei protocolli di intesa per la manutenzione delle strade di campagna. Gli stessi argomenti saranno affrontati dall’assessore mercoledì, incontrando alle 10,30 i sindaci delle province di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna nella sede Esa del capoluogo etneo.
Caleca, nei giorni scorsi aveva chiesto al Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina  un incontro per affrontare il nodo dell’applicazione in Sicilia dell’Imu agricola relativa al 2014. L’assessore, infatti, è in attesa del parere della Commissione Paritetica per l’applicazione dello Statuto sulla compatibilità dell’imposta con il sistema di tassazione in vigore nell’Isola.
Coldiretti Sicilia rivolge un appello ai Sindaci «affinché – si legge in una nota dell’organizzazione – venga ridotta al minimo l’aliquota da applicare ai terreni agricoli nei comuni interessati dall’Imu, ma nell’immediato è anche necessario evitare le sanzioni nei casi di ritardato pagamento».
Dopo la scadenza del termine del 10 febbraio per il pagamento dell’imposta, la Coldiretti sottolinea «la necessità che venga rispettato lo Statuto del contribuente. E’ indispensabile   eliminare le incongruenze che esistono rispetto alle reali condizioni dei terreni. Ci appelliamo a tutti gli amministratori della provincia. Gli agricoltori non possono sobbarcarsi un ulteriore peso. Bisogna procedere alle modifiche necessarie per scelte eque. Bisogna mantenere l’esenzione per le imprese agricole professionali in tutte le aree svantaggiate riconoscendo il ruolo economico e di presidio territoriale di chi lavora e vive di agricoltura».
Agrinsieme Sicilia, il coordinamento tra Confagricoltura, Cia e le tre centrali Cooperative Lega, Confcooperative ed Agci, ai sindaci da tempo chiede di non applicare interessi e sanzioni di mora per i ritardati pagamenti. E questo in attesa della sentenza del Tar Lazio, prevista per il 17 giugno prossimo, sul ricorso presentato dall’Anci, l’Associazione dei comuni italiani. Il decreto legge n. 4 del 24 gennaio 2015 ha, infatti, abolito i criteri altimetrici previsti dal precedente provvedimento, ripristinando la classificazione Istat che però non ha aggiornato l’elenco in base alle mutate condizioni di molti Comuni. Tra l’altro, in Sicilia non possono contare sull’esenzione del tributo la gran parte dei terreni ricadenti in quella fascia di collina svantaggiata che rappresenta la quasi totalità della realtà regionale.