Sicilia, la mossa della disperazione: dal Pd a Forza Italia, tutti alleati per fermare i Cinque Stelle

C’è chi parla di Santa Alleanza. Ma a qualcuno ricorda di più l’Armata Brancaleone. Tutti alleati per fermare un’eventuale vittoria del Movimento Cinque Stelle. E’ l’idea che prende corpo in Sicilia, in vista delle Regionali dell’anno prossimo. Al momento il Pd è diviso, da una parte Crocetta vuole ricandidarsi, dall’altra parte scalpita Davide Faraone, il più renziano dei renziani. Gli alleati del Pd vorrebbero puntare sull’avvocato Nino Caleca. Nel centrodestra non si sa bene ancora se e come ci sarà una coalizione, Nello Musumeci vorrebbe ricandidarsi, e Forza Italia è nel pieno marasma post Berlusconi. In questo clima i Cinque Stelle, soprattutto se ricandidassero Giancarlo Cancelleri, ormai volto noto dei grillini isolani, potrebbero agevolmente vincere. Ecco che si fa strada un’idea pazza: l’unione di tutti i partiti, dal Pd a Forza Italia, con un candidato istituzionale super partes, per fermare i Cinque Stelle. Secondo alcuni è l’arma definitiva contro la deriva “populista”, secondo altri è il suicidio definitivo dei partiti.

L’accordo passa da una seconda mossa, che è il primo banco di prova per testare l’alleanza: modificare la legge elettorale per le amministrative siciliane, eliminando il turno di ballottaggio per l’elezione dei Sindaci, dato che i Cinque Stelle vincono sempre al ballottaggio. Sembra esserci ormai l’intesa di quasi tutti i gruppi parlamentari.  “E’ una vergogna – tuona il lader siciliano dei grillini Giancarlo Cancelleri – stanno cambiando le regole in corsa solo per provare a daneggiare il Movimento”. I sindaci targati M5S che si sono imposti in Sicilia negli ultimi anni (Ragusa, Gela, Bagheria, Alcamo, Favara, Porto Empedocle, Augusta)  sono tutti stati eletti al secondo turno.
La proposta  è stata avanzata da Forza Italia in questo caso, ma avrebbe “la condivisione – rivela il presidente della commissione Affari istituzionali Totò Cascio – delle forze politiche della maggioranza: dal Pd a Sicilia Futura, passando per l’Udc e l’Ncd”. La modifica più importante consiste nell’abolizione dei ballottaggi anche per i Comuni al di sopra dei 15 mila abitanti. “La nostra proposta – spiega così il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – intende anche prendere atto del cambiamento di cui è stato oggetto il sistema politico italiano e siciliano. Siamo passati dal bipolarimo al tripolarismo. E in questa condizione, troppo spesso si finisce per votare al secondo turno ‘contro’ qualcuno, piuttosto che a favore di qualcuno”.

“Questi partiti – protesta ancora Cancelleri – hanno paura di estinguersi. E non fanno altro che pensare a come il Movimento possa essere danneggiato. Spero che alla fine trovino un po’ di ragionevolezza”.  I Cinque Stelle la prendono con ironia.  E hanno deciso di presentare un emendamento alla legge elettorale, in discussione nel parlamento siciliano, che recita così: “E’ fatto divieto di partecipazione alle elezioni di qualunque livello, nel territorio della Regione siciliana, ai Movimenti che nel loro nome o nel loro simbolo riportino la dicitura ‘cinque’. Oppure ‘stelle’, ovvero ‘cinque stelle'”.