Sicilia, la popolazione aumenta grazie agli stranieri

Meno nascite in Sicilia, ma aumenta la popolazione grazie agli stranieri. A fine 2013 ammontava a 5.094.937 abitanti e rappresentava l’8,4% di quella residente sull’intero territorio nazionale. Rispetto a fine dicembre 2012 si é registrata una crescita dell’1,9% pari a +95 mila unità. Una variazione positiva determinata dalla somma delle due voci: il saldo del movimento naturale, pari a -5.147 unità (con un decremento delle nascite del 3,9%) e il saldo del movimento migratorio, pari a 100.152 unità. La presenza straniera in Sicilia, così come nel resto d’Italia, risulta quindi determinante nell’imprimere un segno positivo al trend demografico. È quanto emerge dal recentissimo notiziario statistico della Regione siciliana su «Struttura ed evoluzione della popolazione siciliana». Il calcolo con i dati del bilancio 2013, effettuato sulla popolazione straniera, ha fatto registrare una crescita del 16,5% portando i cittadini stranieri residenti in Sicilia a 162.408 unità pari al 3,2% dei residenti. Inoltre il saldo naturale della popolazione straniera residente mostra un valore positivo (+1.903) a fronte di un saldo negativo (-5.147) dei residenti siciliani.

L’incremento di popolazione registrato sul territorio regionale rispecchia incrementi a livello locale di diversa intensità legati alle dinamiche naturali e migratorie osservate nei vari distretti. In termini assoluti, la crescita demografica risulta fortemente concentrata nelle province di Catania (+38.591 abitanti) e Palermo (+31.960 abitanti). Segue Ragusa la cui popolazione si incrementa, nell’anno, di poco più di 8 mila unità. Ad Enna e Messina si registrano gli incrementi più modesti (43 unità e 309 unità, rispettivamente). La provincia di Palermo conta 1.275.598 abitanti (pari al 25% dell’ammontare complessivamente residente nella regione) ed é seguita dalle altre due grandi aree metropolitane, le province di Catania e Messina, che rappresentano insieme il 34,6% della popolazione siciliana.
Nel corso dei dodici mesi del 2013, in Sicilia, si sono complessivamente registrati 44.494 eventi di nascita e 49.641 eventi di morte. Ciò ha determinato, come già evidenziato, un decremento naturale della popolazione pari a -5.147 unità. Tale valore rappresenta il picco negativo dell’ultimo decennio e in valore assoluto risulta maggiore del saldo del 2012 (-4.929). Il saldo naturale é negativo in tutte le province siciliane e raggiunge il suo massimo valore nella provincia di Messina (-1.953). Unica eccezione la provincia di Catania, dove le nascite eccedono i decessi nella misura di 434 unità. Alla fine del 2013, sono state complessivamente effettuate 231.812 iscrizioni nelle liste anagrafiche della Sicilia, con una crescita di 101.801 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+78,3%). La disaggregazione territoriale di tale dato mostra che nel periodo considerato il maggior numero di iscrizioni anagrafiche si registra nella provincia di Catania (75.050, +107% rispetto al 2012). Segue la provincia di Palermo dove le iscrizioni anagrafiche sono state 70.784 (+36.886 unità pari a 108,8% rispetto all’anno precedente). Il dato regionale delle migrazioni verso l’estero appare in linea con quello ripartizionale delle regioni del Mezzogiorno d’Italia (1,9 per mille) mentre a livello nazionale il fenomeno sembra essere ben più rilevante con un valore pari al 3 per mille. Considerando i dati a livello delle altre ripartizioni, la somma dei tassi migratori interno ed estero individua il Centro come l’area più attrattiva con un tasso pari al 5,1?, seguita dalle regioni del Nord, (con un tasso pari al 4,4 per mille). L’analisi provinciale delle migrazioni che hanno interessato la Sicilia nel corso del 2013, vede Ragusa in testa alla classifica con una forte componente migratoria per l’estero (+4,3 per mille) seguita, con un netto distacco, da Caltanissetta (+2,3 per mille) e Messina che, a pari merito con Trapani, fa registrare una tasso migratorio per l’estero del 2 per mille abitanti. Il bilancio con l’estero risulta positivo per tutte le province siciliane. Di contro é ovunque negativo il bilancio degli spostamenti all’interno del territorio regionale. La somma dei tassi migratori interno ed estero indica Ragusa come l’area più attrattiva, con un tasso pari al 2,2 per mille, ed Enna come la provincia oggetto di minore interesse (-3,3). È, nel complesso, da sottolineare il ruolo del movimento migratorio in riferimento alle variabili che lo condizionano: la Sicilia risulta poco attrattiva e registra un saldo con l’estero positivo (1,6?) fra i più bassi del Paese, presumibilmente per la scarsa dinamica economica che la contraddistingue. Tale dinamica é peraltro esplicativa del saldo migratorio interno negativo (-2,2 per mille), che la regione condivide con la circoscrizione Mezzogiorno.