Sicilia, la scure della spending sui comuni capoluogo: in quattro anni tagli per 250 milioni

I tagli sono stati fatti e anche pesanti. E i comuni capoluogo siciliani hanno sacrificato parecchie risorse sull’altare della spending review: in totale i tagli ai trasferimenti ai nove comuni capoluogo siciliani ammontano a 250,7 milioni nel periodo che va dal 2010 al 2014.

Almeno secondo la mappa pubblicata dal Sole 24Ore di oggi che ha messo a confronto i trasferimenti ai principali enti locali della Penisola: confrontando il 2014 con il 2010 è possibile farsi un’idea della situazione finanziaria dei capoluoghi siciliani. Classifica redatta sulla base dei dati del Centro studi Sintesi che ha analizzato gli ultimi quattro interventi di finanza pubblica che hanno decretato i tagli con manovre strutturali: la riduzione di risorse decisa il primo anno si riflette anche sui successivi perché quelle risorse non tornano più. Le posizioni in classifica sono molto orientative trattandosi di tagli che devono anche tenere conto del numero di abitanti e di altri fattori.

C’è Ragusa, al 31° posto in questa classifica redatta dal quotidiano economico, che ha subito un taglio di 9,6 milioni pari a -53% rispetto ai trasferimenti del 2010 e c’è Palermo al 96° posto con un taglio di 114 milioni pari a -33% rispetto al 2010. Agli ultimi posti (novantanovesima) troviamo Messina, che come sappiamo ha un bilancio disastrato e ha evitato per un soffio il dissesto finanziario: il capoluogo peloritano ha subito tagli ai trasferimenti per 32,3 milioni pari a -27% rispetto al 2010. L’altra grande città siciliana, Catania, è al 93° posto con tagli per 52,6 milioni pari a -36% sul 2010. E poco prima si trova Caltanissetta con tagli per sei milioni pari a -36% rispetto al 2010. Siracusa si piazza al 48° posto con tagli ai trasferimenti per 17,1 milioni pari a -48% sul 2010; Enna è all’83° posto: tagli per 4,1 milioni pari al 40% in meno sul 2010; Agrigento al 95° posto con un taglio di 5,5 milioni pari a -36% rispetto al 2010 e Trapani al 67° posto con tagli per 9,5 milioni pari a -44% rispetto al 2010.