Sicilia, lavoro: i consulenti chiedono un piano per l’occupazione

“La Regione siciliana spreca un mare di risorse in azioni per l’impiego senza avere un’idea chiara di come uscire dalla crisi e di come affrontare il nodo dell’occupazione. La recente riforma della formazione professionale disegnata dal governo Crocetta può essere un buon inizio per favorire l’inserimento nel mondo produttivo; ma il sistema degli incentivi, fiscali e contributivi, produce modesti effetti su un mercato del lavoro reso asfittico dalla mancanza di investimenti privati e di una strategia pubblica che dia una speranza ai giovani”.

Lo dicono Vincenzo Messina, presidente della Consulta regionale dei consulenti del lavoro della Sicilia, e Leonardo Giacalone, presidente dei consulenti de lavoro di Trapani, in vista dell’incontro di venerdì prossimo a Erice mare con i presidenti delle commissioni Lavoro di Camera e Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi.
“In Sicilia, più che in altre parti del Paese – osservano Messina e Giacalone – , il tessuto imprenditoriale è essenzialmente costituito da piccole e micro imprese che, riguardo al costo del lavoro, hanno possibilità ed esigenze molto diverse rispetto alle aziende di più grandi dimensioni. Rivedere il contratto di Apprendistato, in modo da aiutare queste imprese a sostenere il peso della formazione dei neoassunti, è essenziale per invertire l’attuale tendenza dei giovani a lasciare l’Isola”.
Per i consulenti del lavoro la ricetta è una norma che consenta di applicare un mix fra taglio del cuneo fiscale e temporanea riduzione della retribuzione. Non solo sgravi contributivi, dunque, ma anche la possibilità di corrispondere inizialmente una retribuzione inferiore a quella stabilita dai contratti collettivi, grazie ad un intervento normativo e finanziario pubblico.
“I governi nazionale e regionale – aggiungono Messina e Giacalone – devono concordare, dunque, un Piano straordinario per l’occupazione che indirizzi le risorse verso la vera occupazione, premiando le aziende che inseriscono i giovani nel loro organico e garantendo loro le tutele sociali”.
“Siamo consapevoli – concludono Messina e Giacalone – che questa ed altre misure volte a riformare il mercato del lavoro da sole non basteranno a sconfiggere la disoccupazione dilagante. Quindi, è fondamentale che ad ogni livello di governo, anche europeo, si metta mano ad piano straordinario di investimenti che consenta la ripresa della nostra economia e con essa quella fondamentale dell’occupazione”.