Sicilia, nasce il Parco archeologico di Siracusa

E’ una realtà il Parco Archeologico di Siracusa, il cui riconoscimento è avvenuto con un decreto, datato 3 aprile, dell’Assessore ai Beni Culturali della Regione, Mariarita Sgarlata, comunicato pubblicamente in data 18 aprile nella conferenza stampa tenutasi nella Chiesa di San Nicolò ai Cordari, e finalmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di oggi (G.U.R.S. parte I, n. 18 del 2-5-2014).
Al via dunque il percorso che darà al parco, una volta istituito, quella autonomia finanziaria necessaria per la gestione e la valorizzazione.

“Si tratta dell’ottavo e ultimo parco decretato durante il mio mandato come Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – afferma l’assessore Sgarlata, adesso titolare della rubrica del Territorio e dell’Ambiente -, testimonianza concreta dell’impegno di questi miei 12 mesi di attività, per quel diffuso patrimonio culturale siciliano, così diverso dagli altri italiani ed europei ma così unico e straordinario. Per me, e per quelli che hanno lavorato quotidianamente al raggiungimento di obiettivi mai centrati, è motivo di orgoglio essere riuscita ad imprimere concretezza all’attuazione di quel sistema dei parchi archeologici stabilito dalla legge 20 del 2000 che, oltre al Parco Archeologico di Agrigento, fino a prima del mio mandato non aveva ancora visto la luce in Sicilia. E’ stato, come sempre, un percorso condiviso con il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, con la Soprintendente di Siracusa Beatrice Basile e con le responsabili dell’unità operativa archeologica e paesaggistica Rosa Lanteri e Alessandra Trigilia, ma anche con le associazioni e la cittadinanza attiva – da Italia Nostra a Natura Sicula – che non hanno abbassato la guardia sul “bene comune” parco. Perimetrare un parco significa tutelarlo, salvaguardare il paesaggio dentro e fuori dal parco e metterlo, inoltre, al centro di progetti di valorizzazione che potranno intercettare i finanziamenti della prossima programmazione europea. Il riconoscimento del parco di Siracusa, già attrattore culturale e turistico unico nel nostro territorio e oggetto di progetti POIn 2007-2013 finanziati durante il mio mandato, che rischiavano di andare perduti – nello specifico, per Siracusa e provincia, sono stati sbloccati 50 milioni circa di fondi comunitari, di cui 12 milioni circa solo per i monumenti della Neapolis – porterà alla migliore salvaguardia dei nostri beni culturali perché garantirà una autonomia finanziaria e di gestione sganciata dalla burocrazia regionale a cui finora era destinato il 70 per cento degli introiti. Tale percentuale sarà gestita dal Parco stesso come sta già avvenendo ad Agrigento con la Valle dei Templi e avverà presto nei parchi già decretati come quelli Archeologici di Selinunte, Cave di Cusa e Segesta e nei parchi di cui si è decretata la perimetrazione di Solunto, Monte Jato, Catania, Valle dell’Aci (uscito oggi nella medesima Gazzetta) e Leontinoi.
«Pur trattandosi di un provvedimento atteso da 14 anni, è da almeno 50 anni dai tempi di Bernabò Brea e Santi Luigi Agnello, figure storiche della archeologia siracusana, che si discuteva sulla necessità di dotare la città di un parco archeologico. Anche se una parte dell’imprenditoria siracusana ha guardato con preoccupazione a questo decreto, chiedendo di bloccarne la pubblicazione – ha detto la Sgarlata – sono sicura che un provvedimento simile, tanto atteso, farà avvertire grandi benefici per la città di Siracusa, per il suo territorio e per le generazioni future, con vantaggi diretti e indiretti sia culturali che economici, con nuove possibilità di crescita anche per l’indotto locale, limitando la distruzione del paesaggio, l’unico vero attrattore economico, e incidendo direttamente sui processi di uno sviluppo sostenibile del nostro territorio».