Sicilia: nuovo impulso contro l’abusivismo.

Con una recente circolare l’amministrazione regionale ha stigmatizzato l’inattivismo dei comuni nel contrasto al saccheggio urbanistico e al dissesto idrogeologico. Il dirigente generale del dipartimento regionale dell’urbanistica, Sergio Gelardi, è intervenuto in tema di abusivismo edilizio con una nuova circolare, la n. 7 del 14 novembre scorso, con oggetto "il controllo dell’attività urbanistico – edilizia: esercizio delle funzioni di controllo e sostitutive". La circolare, pubblicata nella GURS n. 51 del 30 novembre scorso, è stata inviata ai sindaci, ai presidenti dei consigli comunali, ai responsabili degli uffici del genio civile ed ai soprintendenti ai beni culturali. Il dirigente del dipartimento all’urbanistica ha evidenziato che l’amministrazione regionale darà “nuovo ed effettivo impulso tanto alla verifica delle inerzie comunali in tema di vigilanza edilizia, quanto all’esercizio dei correlati poteri sostitutivi”. Nel provvedimento si legge che “da parte della pubblica amministrazione, e segnatamente degli enti locali, si impone un momento di maggiore attenzione verso l’assetto del territorio, se non altro per il motivo, non privo di qualche significato nell’attuale congiuntura economica, che la gestione del patrimonio immobiliare dei comuni e la sua messa a reddito trovano origine proprio dalla normativa sulla repressione degli abusi edilizi. In realtà ben più alte istanze, quali la salvaguardia del paesaggio e della sicurezza dei cittadini, giustificavano la prevenzione, prima ancora che la repressione, di fenomeni di disordine insediativo particolarmente diffuse proprio nelle aree di pregio paesaggistico e in quelle a rischio idrogeologico”. Nella circolare si precisa, inoltre, che il concetto giuridico di “grave danno urbanistico” si configura tutte le volte che “opere realizzate in assenza o difformità della licenza edilizia o concessione e non conformi alle norme urbanistiche ed alle prescrizioni degli strumenti urbanistici”. La circolare non introduce novità sostanziali ma ribadisce principi e concetti già presenti all’interno del quadro normativo nazionale e regionale dedicato all’urbanistica, ma è di tutta evidenza che l’esigenza di nuove precisazioni è direttamente proporzionale alla non sempre puntuale applicazione delle norme .