Sicilia, per raffineria di Gela si va verso intesa tra azienda e sindacati

In arrivo una rivoluzione ‘verdè per il Petrolchimico a Gela. Dopo 60 anni di industria petrolifera, il Polo abbandona la tradizionale raffinazione del greggio e si avvia a produrre bio carburanti attraverso la cosiddetta Green Refinery. Un accordo di massima tra Eni e sindacati è stato raggiunto oggi a Roma, al ministero per lo Sviluppo economico, nel corso di un incontro coordinato dal ministro Federica Guidi e poi presieduto dal vice ministro Claudio De Vincenti. Un confronto definito “positivo” dal governatore della Sicilia Rosario Crocetta, presente al vertice, che sottolinea come verranno mantenuti gli attuali livelli di organico sia nel Petrolchimico che nell’indotto. Tutto questo in attesa del Piano industriale che dovrà essere presentato entro 15 giorni dall’azienda.

Il “verbale” sottoscritto dalle parti è suddiviso in sei punti: “salvaguardia dei livelli occupazionali; definizione analitica del piano industriale dell’Eni su bio-raffinazione, sostenibilità ambientale e politica di sviluppo delle ricerche di petrolio e metano in Sicilia; intensificazione delle attività di bonifica del territorio; salvaguardia delle prospettive produttive e occupazionali nell’indotto di Gela e utilizzo degli strumenti di sostegno al reddito e delle attività di formazione e riqualificazione nel periodo di transizione; accelerazione delle autorizzazioni alla ricerca e allo sfruttamento di nuovi giacimenti; corrette compensazioni in favore del territorio di Gela per una riqualificazione produttiva, urbana e culturale”.
L’Eni ha confermato che in questo processo di riconversione investirà 2,2 miliardi di euro. È stato illustrato anche un progetto di lavorazione industriale di gomma naturale derivante dalla coltivazione della pianta del Guayule (lattice). Le parti si sono date appuntamento al 6 novembre prossimo “per la discussione finale e la sottoscrizione del protocollo d’intesa che sarà preceduta da incontri tecnici a livello territoriale”.
“Siamo pronti a confrontarci con Eni sul Piano industriale. In ballo c’e il futuro dei lavoratori e servono maggiori garanzie. Per questo vogliamo conoscere nel dettaglio tutte le informazioni necessarie sulla riconversione del polo di raffinazione”, dice Salvatore Pasqualetto, segretario della Uil Sicilia. “Si deve aprire un grande processo di investimenti in grado di supportare questo cambiamento, di riqualificazione industriale e professionale, di garanzia occupazionale per tutti i lavoratori diretti e dell’indotto. Solo a queste condizioni si potrà fare un accordo che dovrà avere le caratteristiche di un cambio di fase”, ammoniscono Emilio Miceli segretario generale della Filctem Cgil e Salvatore Pasqualetto della Uil. (ANSA).