Sicilia, province: presentato ddl per applicare riforma Delrio

E’ stato formalizzato il deposito, venerdì scorso, del disegno di legge n.819, recante “Disposizioni in materia di Liberi Consorzi di Comuni, Città Metropolitane e fusione di Comuni. Norme di attuazione della Legge Regionale 24 marzo 2014, n.8 e di adeguamento ai principi fondamentali dell’ordinamento della Repubblica.”

Il testo, proposto da Totò Lentini (Articolo 4), prevede il recepimento delle norme della Legge Delrio (n.56/2014) in materia di “enti di area vasta”: Città Metropolitane e Liberi Consorzi di Comuni, che succederanno alle ormai disciolte Province regionali.

Con un provvedimento proprio (garantendo così la potestà legislativa autonoma) la Regione recepisce in toto le norme della legge nazionale, in materia di funzioni, organizzazione ed elezione dei vertici dei nuovi enti, superando l’impasse determinatosi dopo l’approvazione della L.R. 8.

I nuovi organismi, esattamente come previsto dalla “Delrio”, verrebbero individuati con elezioni di “secondo livello” ed i loro componenti svolgerebbero le funzioni a titolo gratuito.

La norma proposta fissa scadenze precise ed inderogabili, individuando i compiti di ciascun livello istituzionale coinvolto, e le concrete modalità per l’avvio dei nuovi enti ed il passaggio ad essi delle competenze, del patrimonio e del personale delle ex Province.

Si prevedono, inoltre, norme per agevolare la fusione fra Comuni (maggiori trasferimenti, possibilità di istituire circoscrizioni corrispondenti ai vecchi Municipi con incarico gratuito per i componenti, premialità nell’accesso alle misure di finanziamento) e per la soppressione degli organismi intermedi.

“Le giuste critiche per l’impasse in cui è scivolata la riforma devono trovare risposta concreta: recependo la legge Delrio la Sicilia può recuperare immediatamente sul percorso di modernizzazione del sistema istituzionale.” – dichiara Lentini – “I siciliani ci chiedono di agire concretamente: mi auguro che la mia proposta, che immagino troverà ampia condivisione politica, venga immediatamente sottoposta all’esame ed all’approvazione dell’ARS. Il tempo delle tattiche e delle chiacchiere” – conclude – “è ampiamente scaduto. Il parlamento ed il governo mostrino responsabilità recependo subito una buona legge che serve allo sviluppo dell’Isola, taglia i costi della politica ed allinea la Sicilia ai più moderni modelli europei.”