Sicilia, Regione nel caos. Ma Crocetta dice: "Vado avanti"

12,15 – “Sembra ineluttabile che alla Regione Siciliana stiano per spegnersi le luci”, scrive Cracolici sui sui profili Facebook e Twitter.  Parlano anche i deputati del Movimento 5 Stelle: “Basta con l’accanimento terapeutico, questo governo ha ormai l’elettroencefalogramma piatto. Doveva essere il governo della rivoluzione ed invece si è rivelato il peggior fallimento politico che la Sicilia potesse conoscere. Crocetta faccia la prima cosa buona del suo mandato, stacchi la spina, ma lo faccia subito, forse siamo ancora in tempo per salvare qualcosa dal disastro”.

09,15 – Sempre più caos nella politica siciliana. Lucia Borsellino, assessore alla salute della Giunta Crocetta, ha annunciato le sue dimissioni, ancora non formalizzate, ma il presidente Rosario Crocetta non si perde d’animo dopo il terzo assessore che si dimette in meno di una settimana e dice “Vado avanti”.

“L’assessore alla Salute, Lucia Borsellino – ha detto il capo di gabinetto, Lo Presti – ha preso la decisione di interrompere i rapporti con il governo regionale, si tratta di una decisione maturata nel tempo e presa in autonomi”». Con Lucia Borsellino salgono a tre gli assessori del “Crocetta ter” cha hanno deciso di dimettersi nel volgere di pochi giorni. L’hanno preceduta Ettore Leotta e Nino Caleca, sostituiti rispettivamente da Giovanni Pistorio e Rosaria Barresi. Già sono diverse le indiscrezioni sui suoi possibili successori. I più gettonati sono i nomi di Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità dell’Ars, e quello di Roberto Lagalla, rettore dell’università di Palermo a fine mandato. Intanto, i partiti che giudicano insufficiente l’esperienza dei tecnici al governo cominciano a fare sentire la loro voce, reclamando un governo politico. Una richiesta alla quale Crocetta non intende accondiscendere. «Non se ne parla – ha detto – vado avanti con il mio programma e la mia Giunta».

Documento politico del «Patto dei democratici per le riforme» (Pdr), sottoscritto dal presidente onorario Salvatore Cardinale, dal segretario regionale Michele Cimino e dei deputati all’Ars. Richiama ognuno alle proprie responsabilità, a cominciare dal presidente Crocetta, invitandolo ad evitare «incaute dichiarazioni» ed a «sotterrare la spada e indossare il saio».Per Nello Musumeci, «Lucia Borsellino è stata non un simbolo, ma “il simbolo” dell’ esperienza Crocetta che adesso, con le sue dimissioni, volge al termine. Potrei scegliere parole più evocative, perché abbiamo conosciuto in questi anni una donna capace, ma anche una comoda copertura ad un metodo di governo irresponsabile e dannoso».

“E’ chiaro a tutti che il Governo regionale siciliano sta vivendo una situazione politica molto complessa, con le dimissioni di due assessori in pochi giorni e l’annuncio delle dimissioni di un altro assessore. E’ giusto che il Presidente della Regione Crocetta venga a riferire al più presto in aula”. Con queste parole il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ha aperto ieri  la seduta di Sala d’Ercole.  “Voglio evidenziare che noi dobbiamo mantenere fede agli impegni presi in conferenza dei capigrupo e porre in essere tutti gli atti legislativi necessari a dare serenità, per quanto possibile, e per quanto riguarda le nostre competenze dell’Ars, alla Sicilia – dice ancora Ardizzone nel suo intervento – C’è un calendario abbastanza nutrito fino al prossimo 31 luglio e non è una data detta per caso. Sappiamo che scadono le proroghe dei commissari delle province, sappiamo quanto è complesso il dibattito e la discussione. C’è già stato uno stop, quindi bisogna riavviare il dibattito su questo ddl e sugli altri che sono stati preannunciati”.”E’ chiaro che ci saranno di pari passo delle verifiche a livello politico – aggiunge il Presidente Ars – Dobbiamo proseguire il nostro percorso perché è giusto e necessario”. Ardizzone ha poi confermato che si aprirà, dal 7 al 9 luglio, una finestra legislativa all’Ars per la manovra correttiva di bilancio.

Falcone, dell’opposizione, dice: “Ad oggi non sono stati erogati i fondi ai Comuni, con sei mesi di ritardo, nemmeno i fondi per i precari, i forestali, i fornitori che prestano servizio per la Regione. Da qui a un mese e mezzo saremo in crisi di liquidità e sarà messa in discussione l’erogazione della spesa pubblica. Il governo vada a casa. L’ingresso di Pistorio in Giunta, un politico, ha fatto saltare il sistema Crocetta“.