Sicilia, turismo: al via il progetto “Nebrodi albergo diffuso”

di Lisa Bonasera

Ospitalità, enogastronomia, arte e tradizioni locali inseriti nella realtà quotidiana di paese per offrire al turista un’esperienza sensoriale unica e duratura. E’ ciò che propongono dieci comuni della Provincia di Messina (Caprileone, Mirto, Frazzanò, Longi, Galati Mamertino, San Marco d’Alunzio, San Salvatore di Fitalia, Ficarra, Ucria e Floresta) con l’obiettivo di valorizzare al meglio la zona dei Nebrodi e creare un indotto economico con un’offerta di servizi e prodotti di qualità che rispecchino l’identità del territorio.

Nel 2013, grazie alla partecipazione a un bando dell’assessorato regionale al Turismo a valere sui fondi Ue, i dieci comuni hanno ottenuto un finanziamento di 900 mila euro cui è seguita da parte degli enti locali interessati la firma dell’Accordo di programma. Il modello di ricettività si basa su “Albergo diffuso”, ideato da Giancarlo Dall’Ara, docente di Marketing turistico all’Università di Perugia: l’albergo ha struttura orizzontale e unisce case preesistenti al fine di creare sostenibilità (destagionalizzazione e zero impatto ambientale) e turismo relazionale e sensoriale. Il turista cambia volto, diventa un viaggiatore alla ricerca di luoghi e sapori particolari, di benessere, avventura ma anche relax. Con “Albergo Diffuso” il turista abita in una comunità, vive in case ristrutturate del centro storico, partecipa alle iniziative presenti sul territorio e si ritrova al bar di paese a gustare in compagnia una granita al limone o ai gelsi neri.
La struttura organizzativa prevede un ufficio “Ospitalità diffusa Nebrodi Città aperta” composto da un coordinatore, dai dieci sindaci dei comuni conivolti e una rappresentanza di cinque soggetti fra i proprietari degli immobili che faranno periodici incontri di coordinamento. Tra le azioni previste la predisposizione di un vademecum che disciplinerà la distanza tra gli immobili (non più di 200 metri dalla reception), il numero minimo di posti letto di ogni struttura ricettiva, il tipo di arredamento, le tariffe da applicare che variano a seconda della fascia in cui ricadono, il possesso della certificazione EMAS e Ecolabel. Attualmente le adesioni di proprietari di case-albergo sono arrivate a 300 e continuano a crescere. Secondo prime stime sarebbero quasi un migliaio i posti letto potenziali all’interno del circuito.
Fondamentale la sinergia tra proprietari di abitazioni e produttori locali e ristoratori impegnati in più di dieci workshop per approfondire e mettere in atto i requisiti previsti nel vademecum.
Ogni comune partecipante avrà una reception con responsabile (Botteghe dei Nebrodi) e tutte e dieci saranno coordinate tra loro, fornendo informazioni su tutte le attività, manifestazioni ed eventi nel comprensorio dei Nebrodi, nonchè strategico avamposto in cui i turisti potranno apprezzare i prodotti tipici locali.
In fase di allestimento il portale www.albergodiffusonebrodi.it e successiva messa in rete nelle piattaforme web di booking on line. Previsti incontri su territorio con Tour operators internazionali in modo da conoscere direttamente l’offerta e organizzare pacchetti da immettere sul mercato. Dal punto di vista logistico a disposizione servizi di transfert porto hub di S.Agata di Militello, Stazioni Ferroviarie, Aeroporto e un servizio di accompagnamento turisti dal luogo dove alloggiano a quello da visitare. Complementare l’azione di Marketing Territoriale con pubblicità e cartellonistica in tutta Italia, l’organizzazione di eventi (tra cui il forum di lancio all’Abbazia di San Filipppo di Fragalà il 4 settembre scorso) e la partecipazione a tre fiere internazionali: Fitur Madrid, ITB Berlino, TUR Goteborg.
Il ruolo che i dieci comuni giocano in questo progetto è quello di lancio e formazione pacchetti turistici, messa in rete dei proprietari di immobili, raccolta dati catastali, procedure di selezione per affidamento di incarichi, come addetti reception, geometri e architetti, tramite avviso pubblico, gara o bando pubblico. Obiettivo quello di incoraggiare i privati, creare un circuito da affidare totalmente in mano ai cittadini che potranno scegliere anche di consorziarsi; dare spazio ai giovani che, tramite diversi finanziamenti messi a disposizione dalla Regione e non solo, posso costituirsi in cooperative.