Tutti intorno a Liarda che però rimane senza scorta

vincenzo-liarda-165x213Tutti si stringono attorno a Vincenzo Liarda, sindacalista della Cgil protagonista della battaglia per il feudo Verbumcaudo confiscato al boss Michele Greco, che per l’ennesima (esattamente la ventunesima) volta ha ricevuto un atto intimidatorio. Ma Liarda continua a rimanere senza protezione. L’unica azione istituzionale a favore di Liarda e del feudo (coltivato dalle cooperative) avverrà domani alle 11 presso Aula Consiliare del Comune. È in programma, infatti, un incontro per coordinare l’intervento della Regione Siciliana per la realizzazione del Vigneto Sperimentale nel Fondo “Verbumcaudo” a sostegno della città.

Su 5 dei 150 ettari disponibili l’Assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari, con le sue strutture operative (ESA e Vivaio Paulsen) impianterà, oltre che dei vitigni tradizionali destinati alla produzione di vino bianco e rosso, la prima “Banca della vite Siciliana”, a disposizione di produttori ed esperti che vorranno conoscere e studiare tutti i tipi di vitigni autoctoni siciliani.

“Il Feudo di Verbumcaudo diverrà lo scrigno del futuro enologico della Sicilia – afferma l’assessore Cartabellotta – così da essere additato come esempio di riscatto non solo morale ma anche economico per tutto il territorio madonita, che avrà ovvie ricadute occupazionali attraverso le Cooperative chiamate a coltivare e produrre”.

All’incontro saranno presenti: il Senatore Giuseppe Lumia, l’Assessore alle Risorse Agricole, Dario Cartabellotta, il Dirigente Generale Dipartimento Interventi Strutturali ed Infrastrutturali, Rosaria Barresi, Il Dirigente Generale Dipartimento Regionale Azienda Foreste, Pietro Lo Monaco, Il Vice Prefetto Salvatore di Marca, il Segretario della CGIL Madonie, Vincenzo Liarda.

Confiscato dallo Stato al boss Michele Greco e successivamente trasferito dalla Regione Siciliana al Consorzio “Sviluppo e Legalità” (che a sua volta lo ha assegnato alle cooperative “Placido Rizzotto Libera Terra”, “Pio La Torre Libera Terra” e “Lavoro e Non Solo”) il feudo è attualmente coltivato e reso produttivo dalle Cooperative.

Intanto, si moltiplicano gli attestati di solidarietà a Liarda. Per il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà: «È indispensabile individuare i responsabili della sfilza di atti intimidatori indirizzati a Vincenzo Liarda, sindacalista della Cgil delle Madonie, iniziati dopo la mobilitazione sul feudo di Verbumcaudo, grazie alla quale si è vinta una battaglia riportando il bene sottratto alla mafia nelle mani dello Stato e della comunità, per la pubblica fruizione. È necessario – ribadisce Calà – fermare le intimidazioni nei confronti di Liarda e di una comunità segnata anche da altri fatto inquietanti, tra i quali il recente scioglimento per mafia del comune di Polizzi. La solidarietà, la vicinanza e la tutela della Cgil nei confronti di Liarda e della popolazione vessata da condizioni sociali ed economiche difficili non mancherà mai. Il nostro impegno per la legalità su quel territorio continuerà in modo fermo assieme alle iniziative per provare a dare un impulso per lo sviluppo legale delle Madonie. Nella lotta alle illegalità e alla mafia – conclude Calà – la repressione è fondamentale tanto quanto la capacità di produrre sviluppo, lavoro e diritti. È questo l’impegno che la Cgil si assume».

Anche la Flai Cgil di Palermo esprime solidarietà: «Esprimiamo la nostra vicinanza a Liarda. Con la nostra lotta contro la mafia e a ogni forma di intimidazione non si non ferma il percorso del cammino di legalità iniziato a Verbumcaudo – scrive la Flai Cgil di Palermo – Manterremo e rafforzeremo non solo la nostra presenza come categoria sindacale sul fronte della lotta alla criminalità organizzata ma anche saremo sempre al fianco di Liarda per affermare l’importanza delle sue iniziative. Liarda ancora una volta è stato preso di mira attraverso l’invio di una busta contenente pallottole e polvere da sparo: un atto gravissimo, che però ci convince ancor di più di quanto sia prezioso il lavoro che stiamo portando avanti nel tentativo di sconfiggere un sistema e una cultura che come Flai Cgil ci vedrà sempre in prima linea per dire no alla mafia».

La Cgil di Palermo e la Cgil Sicilia aderiscono alla petizione lanciata da Radio 100 sulle misure di protezione per Liarda, dirigente della Cgil delle Madonie. Per il segretario Cgil Palermo Maurizio Calà e per il segretario Cgil Sicilia Michele Pagliaro «è importante che si faccia sempre sentire la solidarietà della società civile attorno alle questioni legate all’impegno e al contrasto della criminalità, contrasto in questo caso legato anche ai beni sequestrati alla mafia. E non solo perché è giusto sostenere chi è esposto ma anche perché la grande battaglia contro la mafia è ancora tutta da giocare e le istituzioni che in questi anni hanno fatto passi avanti enormi nell’impegno contro la mafia vanno sollecitate a fare le loro parte fino in fondo».

Il deputato regionale del Pd Fabrizio Ferrandelli, vicepresidente della Commissione Antimafia all’Assemblea Regionale Siciliana, ha consegnato al Presidente della Camera Laura Boldrini un appello affinché “lo Stato non lasci solo Vincenzo Liarda”, che non ha la protezione delle forze dell’ordine. “La revoca della scorta – dice Ferrandelli – è un brutto segnale. Nell’appello che ho consegnato alla Boldrini campeggia una frase di Giovanni Falcone che dice: ‘In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere’. Ho chiesto al Presidente della Camera – conclude il vicepresidente dell’Antimafia regionale – di impegnarsi affinché le Istituzioni proteggano un uomo che quotidianamente si batte per lo sviluppo e la legalità”.