Stoppata la legge sulla rottamazione dei centri storici in Sicilia

L’assemblea regionale  ha rimandato in commissione la legge che le associazioni ambientaliste hanno ribattezzato “rottama centri storici”:  Sala d’Ercole ha accolto la proposta del capogruppo di Sicilia democratica Salvatore Lentini di accorpare il testo con la legge, ancora in commissione, sul condono edilizio.

In apertura dei lavori il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone aveva avvisato l’aula delle polemiche che la proposta di legge aveva scatenato: «Credo che il voto si stia caricando di tensione ideologica». Il presidente della commissione Territorio e Ambiente, il “grillino” Giampiero Trizzino, aveva difeso il lavoro della commissione – «è stato esaustivo» – pur sottolineando che personalmente avrebbe preferito affrontare l’argomento nell’ambito di una discussione più ampia sulla riforma del governo del territorio. Favorevole al rinvio anche Antonello Cracolici del Pd e Lino Leanza di Sicilia Democratica che sono intervenuti in aula. Aula che alla fine a maggioranza ha deciso di accantonare il testo.
Ambientalisti e urbanisti esultano: «Scelta saggia: non è questa la strada per dare un futuro ai centri storici e all’edilizia», dice il presidente della commissione ambiente della Camera Ermete Realacci.

Polemici invece i deputati proponenti:” In commissione avevamo fatto un ottimo percorso” ha detto Valeria Sudano di Articolo 4. “In questa terra il cambiamento è impossibile”, ha detto Girolamo Fazio, ex sindaco di Trapani, Gruppo misto, che accalorato sostiene: “Siciliani costretti a fare abusi dalle norme troppo rigide”.

Il disegno di legge sulle «norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici», consta di cinque articoli, sintesi di quattro ddl, raggiunta dalla commissione dopo un confronto con gli assessorati competenti, le soprintendenze e l’Anci che ha presentato un blocco di 30 emendamenti.
Ieri ha avuto inizio l’esame del ddl testo unico delle attività produttive, che è composto da ben 238 articoli.
L’assessore alle Attività produttive, Linda Vancheri, ha così illustrato il testo all’esame dell’Ars: «Un manuale unico per l’operatore economico che sarà anche un buon biglietto da visita da accompagnare al successivo disegno di legge sullo sviluppo. Un quadro normativo che regolamenta semplifica e armonizza la nostra normativa con le leggi nazionali e comunitarie e soprattutto un unico testo da presentare agli investitori esterni che hanno paura dei testi siciliani perché non c’è certezza dei tempi, né dell’interpretazione delle norme. Fino ad oggi ci siamo trovati a gestire un ginepraio di leggi che si contraddicono tra loro, ora superiamo queste difficoltà che inficiano il sistema, come hanno già fatto le altre regioni italiane».
Nella seduta di ieri sono stati approvati i primi cinque articoli di carattere tecnico.