Strade in Sicilia, è emergenza. Domani un vertice alla Regione

Strade in Sicilia, è emergenza. Domani un vertice alla Regione convocato il presidente della Regione, Rosario Crocetta, a Palazzo d’Orleans insieme all’assessorato Infrastrutture, Territorio e Ambiente, alla Protezione civile, alle Ferrovie dello Stato, ad Anas e Cas “per affrontare – spiega – la situazione che si e’ determinata in seguito al maltempo su ferrovie e strade siciliane”.

“Occorre ripristinare immediatamente la viabilita’ interrotta – aggiunge – attraverso lo sforzo congiunto di cooperazione da parte di tutti gli enti interessati, fissando un piano immediato di lavoro che ripristini una condizione accettabile di comunicazioni e trasporti”.

Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani – Ciufer, prende duramente posizione: «Mentre in Sicilia sprofondano autostrade, strade, ferrovie a Roma pensano a riesumare il cadavere del “Ponte sullo Stretto”. Qual è il ruolo, in questa emergenza infrastrutturale e di mobilità, dell’assessorato regionale alle infrastrutture, mobilità e trasporti e del presidente della Regione? Quali le posizioni da prendere nei confronti di un governo che sta lasciando sprofondare, non più in un lento declino, la Sicilia e i Siciliani? Visti i risultati, ai Siciliani oltre che a camminare sulle acque dello “Stretto” per raggiungere il Continente Italia, non gli rimane che volare per raggiungere le Città Metropolitane di Palermo e Catania».

Mentre la Sicilia cerca di raccogliere i pezzi, i cittadini si sfogano sui social. Oggetto dei commenti – a volte ironici, altre volte feroci – è soprattutto il ponte sullo stretto. “Non stanziano i fondi per il dissesto idrogeologico e parlano di Ponte…”, scrive qualcuno su twitter. “Mi chiedo a cosa servirà il ponte del Governo in una Sicilia che non ha più autostrade per crolli e frane”, aggiunge un altro utente. E ancora: “Sicilia divisa in tre. Più che il ponte sullo stretto servirebbe un ponte umanitario” e “Altro che ponte. La situazione delle arterie stradali in Sicilia è uno scenario afghano”.