Strade, porti, aeroporti: la situazione delle infrastrutture a Trapani e Palermo

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è stato in Sicilia ad inaugurare le riapertura del viadotto Himera. Inaugurazione che, sinceramente è sembrata più che altro una semplice passerella. Secondo gli esperti, infatti, non era necessaria la chiusura per tutto questo tempo e non c’era nessun motivo per questa inaugurazione. Renzi ha poi proseguito il suo tour sull’Isola con la firma dei “Patti” per il rilancio di Catania e Palermo. Insomma, una missione che sembrerebbe mettere le basi per lo sviluppo delle aree metropolitane interessate e più in generale dell’Isola. Il punto, però, non è la firma di un protocollo o piano di rilancio, in passato ne sono già stati fatti tanti; stavolta si potrà davvero dare il via ai lavori per quelle infrastrutture che da anni dovrebbero contribuire ad ammodernare e far crescere economicamente questa terra?

Le due province di Palermo e Trapani, ad esempio, che costituiscono assieme il Distretto Nord occidentale della Sicilia, hanno bisogno di collegamenti stradali e ferroviari moderni ed sicuri, come di porti e aeroporti adeguati che permettano sicuramente una crescita di tutto il territorio. Da tanti anni sono fermi o vanno a rilento i lavori su strade e autostrade, o lungo la linea ferroviaria che unisce le due province. Ci sono poi da avviare e finanziare tutta una serie di altri progetti sulle infrastrutture principali, che sono opere cantierabili ma che continuano a non sbloccarsi. Ma vediamo qual è al momento la situazione dei lavori e delle infrastrutture legate ai collegamenti e ai trasporti di Palermo e Trapani.

Collegamenti ferroviari – Fra le priorità che riguardano i collegamenti tra le due province di Trapani e Palermo c’è la linea ferroviaria che da anni è abbandonata a se stessa, e che non viene quasi più usata visti i tempi di percorrenza che ne fanno tra i tratti ferroviari più lenti d’Italia. La Palermo – Trapani via Milo ad esempio, è interrotta da oltre 3 anni nel tratto tra Alcamo e Trapani. C’è un progetto da 104 milioni di euro che dovrebbe portare alla sua riattivazione ma che si trova dopo tanti anni sempre in fase preliminare. Altra linea sulla quale si dovrebbe intervenire è quella che congiunge la stazione Palermo- Notarbartolo a Trapani che, per il momento si percorre in non meno di 2 ore e 20. Se dotata delle opere idonee anche con la fermata tecnica ad Alcamo si potrebbe percorrere anche in 1 ora e 20 minuti utilizzando il passante ferroviario di Palermo, dove ci sono gli unici cantieri aperti che prevedono il raddoppio del nodo ferroviario su tre tratte: Palermo C.le/Brancaccio – Notarbartolo tratta ANotarbartolo – La Malfa / EMS tratta BLa Malfa / EMS – Carini tratta C, e la chiusura dell’anello ferroviario a singolo binario e l’estensione dell’attuale servizio metropolitano tra la stazione di Palermo Notarbartolo e la fermata Giachery.

Altro tratto ferroviario difficile in provincia di Trapani, che crea quotidianamente disagi ai pendolari è quello tra Castelvetrano e Trapani. Dallo scorso anno non c’è più in uso il “Minuetto” per la mancanza di officine specializzate, lasciando quindi treni obsoleti e soggetti più frequentemente a guasti.

Autostrade – Sul fronte autostradale, le province di Trapani e Palermo sono collegate da una infrastruttura principale divisa in:  A29 Palermo Mazara e A 29 dir Trapani – Alcamo e la diramazione per l’aeroporto di Birgi che arriva fino a Marsala. Questa autostrada è ormai vecchia e inadeguata. Realizzata nella prima metà degli anni 70 ha bisogno di una manutenzione straordinaria programmata costantemente. Unico modo per cercare di garantirne l’efficienza e la sicurezza. Tra i lavori più grossi da fare, c’è già un finanziamento di 15 milioni di euro per la galleria di Segesta, ritenuta da tempo fra le più pericolose d’Europa. Attualmente per i lavori in corso su una carreggiata, questa galleria è percorribile solo in doppio senso direzione Palermo. Altro nodo importante per migliorare la viabilità e il trasporto in provincia di Trapani è il completamento della bretella Mazara – Marsala che chiuderebbe l’anello tra i due bracci autostradali. Un progetto avviato anche in questo caso da tanti anni e che ancora aspetta di essere appaltato. Un volta realizzata la bretella che dovrebbe congiungersi con lo scorrimento veloce Marsala-Birgi si toglierebbe il traffico dai centri abitati rendendo la viabilità meno pericolosa e più efficiente.

Porti – Con la riforma dei porti decisa del Governo nazionale si è deciso di accorpare  il porto di Trapani all’Autorità Portuale di Palermo, cosa che ha scatenato le polemiche del mondo politico e degli operatori portuali. In definitiva che ci sia o meno l’accorpamento dei due porti, è sicuro che bisognerà portare avanti diversi progetti che riguardano sia quello di Palermo che quello di Trapani e anche quello di Termini Imerese per la sua importanza strategica.
Per Palermo ad esempio la riconversione dello scalo prevista dal testo del nuovo Piano regolatore è già in atto, si attende però il decreto di competenza dell’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente, e la successiva approvazione finale da parte della Regione. Nella nuova programmazione del nuovo piano sono previsti bar, ristoranti ed aree dedicate all’attività sportiva all’interno dello scalo, per offrire agli utenti, ed in particolare ai passeggeri delle linee crocieristiche, servizi soddisfacenti ed adeguati e il restyling della stazione marittima e l’installazione di nuove passerelle per l’imbarco/sbarco dei passeggeri. Sono anche previsti un collegamento pedonale tra la stazione marittima ed il varco di via Emerico Amari e l’adiacente parcheggio, nonché l’installazione di nuove passerelle mobili per l’imbarco e sbarco dei passeggeri direttamente dall’interno della stazione marittima a bordo delle navi e viceversa.

Per il porto di Termini Imerese è di fondamentale importanza fare i dragaggi dei fondali e si attende ancora l’opera fondamentale per l’area dell’interporto. Lo scalo inoltre ha il ruolo di principale piattaforma logistica, produttiva e di servizi metropolitani della Sicilia Occidentale, per questo è indispensabile la realizzazione di un autonomo ed efficiente collegamento tra i porti di Palermo, Termini e Trapani con un asse viario distinto da quello urbano ed efficiente. Il progetto preliminare esaminato in conferenza di servizi, è stato implementato per lo sviluppo del porto e del traffico delle “autostrade del mare” : un collegamento stradale in galleria tra l’ambito portuale di Palermo e la circonvallazione di Palermo che costituisce la bretella di collegamento tra l’autostrada A 29 PA – TP – Mazara del Vallo, al fine di drenare tutto il traffico pesante da e per il porto. Il costo stimato per l’opera nel progetto preliminare, ormai datato da oltre sette anni, ammonta complessivamente ad oltre 347 milioni di euro.

Per quel che riguarda il porto di Trapani, è caratterizzato da un piano regolatore portuale obsoleto e inadeguato, quindi partendo proprio da questo si dovrebbero programmare interventi mirati alle infrastrutture e alle strumentazioni, oggi totalmente assenti. Tanti sono gli interventi da realizzare, dal dragaggio dei fondali, al completamento dei lavori della banchina Ronciglio. La vicenda della riforma dei porti e delle autorità portuali, in questa visione di sviluppo integrato dei due territori, potrebbe portare proprio ad una unica logica di rilancio dei due scali dell’Isola.

Aeroporti – Per l’Aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo, nel 2015, è stato sottoscritto con Enac e in seguito approvato, un piano di investimenti a cura della Gesap di circa 89 milioni di euro. In pratica si tratta di investimenti strategici come quello per il completamento dell’ampliamento dell’aerostazione con il nuovo curb arrivi e la terza sala check-in. Ma servono altri finanziamenti, però, venti milioni di euro occorreranno per il rifacimento delle piste di decollo e atterraggio nonché degli adeguamenti antisismici previsti per legge e della realizzazione del nuovo varco ovest.

L’aeroporto di Trapani Birgi è ormai fondamentale per l’economia del territorio trapanese. Lo scalo però soffre del fatto di affidarsi ad un unico operatore, Ryanair, che rappresenta il 90% dei collegamenti. Su Birgi ci sono diversi tratte internazionali e da questo dipende la sua importanza strategica per il turismo. Tra un po’ scadrà l’accordo di co-marketing, e per evitare la fuga del vettore si dovrà arrivare ad un accordo tra gli Enti Locali, la Camera di Commercio e Ryanair affinchè si impegnino in investimenti sia per i collegamenti che per il mantenimento dell’operatività che più volte in questo ultimo anno è stata sul punto di saltare a causa del mancato rispetto dell’accordo di co-marketing da parte dei comuni.

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