Stretto di Messina. Aumentano le tariffe e l’Autority apre un’inchiesta

L’aumento vertiginoso del prezzo dei biglietti per il traghettamento nello Stretto di Messina ha spinto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ad avviare una procedura per verificare l’esistenza o meno di un “cartello” di compagnie di navigazione. L’Autority ha così avviato l’istruttoria per verificare se le società Caronte & Tourist, Rete Ferroviaria Italiana, Bluferries, Meridiano Lines, Ustica Lines, Terminal Tremestieri e Consorzio Metromare dello Stretto abbiano messo in atto un’intesa finalizzata alla concertazione dei prezzi e alla ripartizione del mercato.
Il provvedimento è stato notificato ieri alle parti nel corso di alcune ispezioni effettuate in collaborazione con il Gruppo Antitrust del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza. Secondo i primi dati raccolti dall’Antitrust i prezzi, nell’ultimo triennio, hanno registrato incrementi significativi e contestuali, come testimonia in modo emblematico l’evoluzione delle tariffe del trasporto passeggeri, identiche e con aumenti fino al 150% in tre anni. La presunta intesa avrebbe lo scopo di eliminare qualsiasi confronto competitivo, anche potenziale, tra gli operatori.
Un ruolo determinante sarebbe attribuibile ai due operatori storici, Caronte&Tourist e RFI, che avrebbero raggiunto nuovi “equilibri” in grado di soddisfare le esigenze di entrambi e di bloccare attuali ed eventuali nuovi concorrenti minori. L’istruttoria dovrà concludersi entro il 31 ottobre 2014.
Non è la prima volta che l’Antitrust si occupa di navigazione nello Stretto. La medesima istruttoria, durata sette anni, si concluse nel 2002 con la condanna delle società del gruppo Franza-Matacena. Parallelamente si era mossa anche la Procura di Messina con una inchiesta penale che prendeva le mosse dalla concessione della rada San Francesco, avvenuta nel 2000, alle compagnie di navigazione. In corso di accertamenti venne anche enucleata l’ipotesi di reato di abuso di posizione dominante sul mercato. L’indagine coinvolgeva i vertici dei gruppi storici della navigazione e le cariche apicali dell’Autorità Portuale. Il fascicolo venne però archiviato con assoluzione e proscioglimenti per tutti, da tutte le ipotesti di reato. Archiviazione confermata anche in secondo grado.