Terrorismo, aumenta la sicurezza al porto di Palermo. Ecco le altre misure in Sicilia

Terrorismo, aumenta la sicurezza al porto di Palermo: sarà potenziato il personale doganale, grazie ad una procedura di mobilità regionale che dovrebbe portare gli addetti a novanta unità dalle attuali 72, per una copertura del 95 per cento della dotazione organica.

E’ quanto comunicato oggi alla Camera dal sottosegretario all’Interno Domenico Manzione, in risposta ad una interpellanza urgente del M5Scon la prima firma del deputato palermitano Riccardo Nuti, che, oltre al rafforzamento dell’organico, chiedeva al governo risposte su una serie di criticità del porto in tema di sicurezza, non più trascurabili, specie dopo i fatti di Parigi.

“Prendiamo atto con piacere della risposta del governo che ci permette di ottenere questo primo risultato al porto grazie al nostro intervento – commenta Nuti – e vigileremo che ciò si traduca al più presto in fatti concreti. Ma da solo questo non basta. Il porto di Palermo è uno dei più importanti del Mediterraneo, con traffici di uomini e merci veramente importante. Vanno prese misure che non possono prescindere dall’istituzione di un’area sterile per filtrare e controllare capillarmente e con efficacia chi sbarca. Attualmente si assiste ad una sorta di grande mercato all’aperto, dove è impossibile evitare, prima e dopo il controllo, scambi di borse e pacchi – che possono contenere anche droga ed armi – tra gente che sbarca o sta per partire e persone presenti al porto”.

“Mentre – continua Nuti – tanti controlli vengono effettuati a Roma, Milano e altre città per prevenire il terrorismo e garantire la sicurezza, il governo non si è accorto che il porto di Palermo risulta essere un buco nella sicurezza del Paese, attraverso il quale può entrare di tutto”.

La questione della carenza di personale doganale al porto di Palermo si trascina da tempo. “Alcuni anni fa – afferma Nuti – i funzionari dell’ufficio doganale erano, per l’intera provincia di Palermo, circa 150, una cifra che secondo i sindacati di categoria era in linea con gli standard di altri uffici di analoga portata e dimensione nel resto del Paese. A causa del blocco delle assunzioni e di svariati pensionamenti, tale numero è sceso col tempo a meno di 70 unità, raggiungendo il record negativo in assoluto di un funzionario doganale ogni 18.222 abitanti, proporzione che continua a peggiorare per il susseguirsi dei pensionamenti”. “La situazione – sottolinea il deputato – è ancor più grave se si pensa che attualmente i pochi funzionari doganali rimasti in servizio in provincia di Palermo, oltre a controllare il già affollatissimo porto di Palermo, devono suddividersi anche tra il porto di Termini Imerese, l’aeroporto internazionale Falcone Borsellino, gli uffici centrali, nonché vari attracchi marittimi minori”.

SANTANGELO.  Il portavoce Vincenzo Maurizio Santangelo ha presentato al Ministro Angelino Alfano un’interrogazione per chiedere quali misure siano state adottate per il territorio trapanese dopo i tragici fatti di Parigi. La richiesta di chiarimenti nasce dalla consapevolezza che in Italia, e soprattutto a Roma, è stato già sensibilmente innalzato il livello di attenzione rispetto agli obiettivi sensibili.

“Nel territorio trapanese – si legge nell’interrogazione – sono presenti una stazione di pompaggio e snodo, chiamata TMPC (Trans Mediterranean Pipeline Company) a Mazara del Vallo, in località Capo Feto, punto di arrivo del tratto di gasdotto sottomarino compreso tra Capo Bon (Tunisia) e la stessa città, nonchè, l’aeroporto civile-militare “Vincenzo Florio” e la base del 37 ° Stormo dell’Aeronautica. Oltre a questi, vi sono zone di interesse turistico come le aree archeologiche di Selinunte e Segesta, il Centro Ettore Maiorana di Erice, che potrebbero essere considerati comunque obiettivi sensibili per le note vicende legate al terrorismo”.

Alla luce del vertice per l’emergenza terrorismo tenutosi qualche giorno fa nella prefettura di Palermo e viste, le misure adottate soprattutto all’esterno dello scalo aeroportuale “Falcone e Borsellino”, dove i controlli sui passeggeri sono già stati elevati al livello 2, il senatore Santangelo ritiene che tale provvedimento debba essere esteso anche al trapanese. “Infatti – continua il portavoce M5S – vi sono i presupposti per adottare analoghe misure di sicurezza consentendo così, l’assetto operativo dei reparti speciali e l’intervento immediato delle forze speciali militari.

Il Ministro adesso risponda e chiarisca, se intende adottare ma soprattutto impegnare risorse per potenziare la vigilanza, ma soprattutto, le capacità logistiche a disposizioni delle forze dell’ordine preposti alla sicurezza pubblica nel territorio trapanese. Anche l’ex Provincia di Trapani, deve essere trattata e monitorata come Palermo o addirittura come già fatto ad Agrigento per la Valle dei Templi. Bisogna garantire il rispetto degli standard di sicurezza adeguati ai rischi che potrebbero derivare dalla presenza di obiettivi sensibili, come il TMPC o l’aeroporto civile e militare di Trapani-Birgi. Inoltre visto l’elenco dei 13mila obiettivi sensibili predisposto dal Ministero dell’Interno già dal settembre 2001, ci dica lo stesso Ministro Alfano quali sono gli obiettivi sensibili potenziali bersaglio di attacchi terroristici, identificati in Sicilia”.