“Too connected to fail”, la ricetta per le imprese di Bcc

PALERMO – Start up, credito e buone pratiche d’impresa: questi alcuni degli elementi caratterizzanti del forum dei giovani soci del Credito cooperativo organizzato da Federcasse. Si sono confrontati a Palermo oltre trecento ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia, per approfondire i temi del credito, della cooperazione, del micro venture capital e dei nuovi modi per sostenere le imprese.

I giovani soci delle Bcc appartengono ad una rete composta da 45 gruppi di ragazzi che hanno costruito modelli di cooperazione e soluzioni di finanziamento alle imprese basate sulla condivisione. Con oltre 18.000 giovani coinvolti, l’obiettivo prefissato da questi gruppi di lavoro è il raggiungimento di un’offerta di credito rispondente alle nuove esigenze imprenditoriali. “Abbiamo sempre favorito la crescita della piccola impresa – spiega Antonio Albano presidente di Federcasse Sicilia – e nonostante l’alta mortalità delle start up nei primi 36 mesi di vita, continuiamo a credere nell’impresa giovane e nel suo sviluppo ”.

Le start up e il rapporto tra giovani e lavoro sono al centro dell’intervento della professoressa Elita Schillaci docente in Imprenditorialità, Nuove Imprese e Business Planning  all’Università di Catania. “La capacità di trasformare i problemi in opportunità – spiega– e pensare ad un nuovo modello economico che sia collaborativo. Dobbiamo credere in aziende connesse, così connesse da non potere fallire”.

Per Schillaci è proprio il ribaltamento del paradigma “to big to fail” a poter fare evolvere i processi messi in moto dalle politiche di credito delle Bcc. “ To connected to fail: gli imprenditori – sottolinea – devono pensare alla lunga vita dell’impresa e al suo rapporto con il territorio e le persone che lo vivono, generare ricchezza per tutti – conclude – è questo l’obiettivo da raggiungere”.

Il territorio, uno dei punti su cui ci concentra il talk che apre i lavori del forum. “ Sono un direttore di banca e ho 32 anni – si presenta così Giacomo Chiappetta di Cosenza – il mio territorio è in crisi da tantissimo tempo, ma io voglio crederci. Un ambiente, quello descritto dal giovane direttore Chiappetta, in cui il lavoro sembra più duro, ma “ Essere 1700 soci e condividere con una squadra il mio lavoro, mi aiuta a visionare ognuno dei progetti su cui vogliamo investire e cercare di capire come migliorarli”.

Esperienze non solo legate al mondo bancario, le start up sono al centro della discussione del forum. Emanuele Russo, chef di Marsala, racconta la sua esperienza: “ In fase di start up abbiamo avuto bisogno di finanziamenti, questo è ovvio, – spiega il ristoratore – ma dopo è necessario essere appassionati, testardi e precisi  per garantirsi il successo. Ma partire, trovare il finanziamento per iniziare è questo che mi ha permesso di realizzare la mia idea”.

“Insieme è possibile raggiungere determinati obiettivi – spiega il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi – dobbiamo essere interessati agli altri essere coinvolti “. Un elenco di dieci punti per fare la buona banca fatta dal presidente Azzi, che in conclusione alla mattina di incontro, sprona i a perseguire lo sviluppo della rete e del credito. “ I giovani devono avere la capacità di avere una visione – sottolinea Azzi- sena la condivisione di un visione non saremmo dove siamo”.  I care, questo il motto che distingue, per il presidente Azzi,  i soci del Credito cooperativo rispetto ad altri operatori. “ Una visione di banca vicina ai territori e legata alle buone pratiche – conclude il presidente di Federcasse – e che sia piena di speranza”.