Tortorici, storia di un contenzioso infinito

“Invito a manifestazione di interesse per locazione di un immobile da destinare ad uso scolastico nel Comune di Tortorici”. E’ della Città Metropolitana di Messina, pubblicato a ottobre, scaduto lo scorso 10 novembre ed andato deserto. I locali che l’ex Provincia chiede devono essere destinati alle tre classi distaccate dell’Itet Statale Tomasi di Lampedusa di Sant’Agata di Militello, collocate dal 1990 nel plesso di Antonino Paterniti Mastrazzo, titolare insieme alla moglie anche di una farmacia nel comune nebroideo. Con una lettera inviata alcune settimane fa a Palazzo dei Leoni, il proprietario chiede la restituzione della sua struttura, una decisione che in realtà la città Metropolitana auspicava inutilmente almeno da tre anni, da quando si è insediato il Commissario Filippo Romano che si è posto tra gli obiettivi quello di ridurre le spese dell’ex Provincia.

Nella lista dei fitti passivi da tagliare al primo posto il Commissario aveva messo proprio quegli 86mila euro l’anno, pper 1260mq occupati dai 55 allievi dell’Istituto tecnico. E’ un altro tassello che si aggiunge ad una vicenda paradossale che è ancora lontana da un epilogo malgrado l’ex Provincia stia continuando a cercare una soluzione. La Direzione affari finanziari e tributari sta facendo una ricognizione per individuare se ci siano plessi disponibili di proprietà di Enti pubblici consultando anche la banca dati dell’Agenzia delle Entrate. Un’ulteriore richiesta è rivolta al Comune di Tortorici per sapere se l’Ente ha nella disponibilità locali da utilizzare per accogliere le tre classi distaccate dell’Itet di Sant’Agata Militello.

Sarà interessante sapere cosa risponderà questa volta Carmelo Rizzo Nervo, al suo quarto mandato di sindaco, che ha sempre escluso soluzioni alternative all’attuale sede, a differenza ad esempio dei colleghi di Brolo e Naso che hanno da subito ceduto propri immobili a titolo gratuito per ospitare gli istituti superiori. Un immobile dicevamo di 1260mq utilizzato per un esiguo numero di allievi mentre sarebbero bastati, secondo i parametri normativi, 300mq.

In 23 anni sono stati spesi circa 2milioni di euro, praticamente la cifra più alta sostenuta dalla Provincia in rapporto al numero di alunni, circa 1500 euro annui per studente. I locali inoltre non risponderebbero alle vigenti norme di sicurezza e gli adeguamenti non sono mai stati eseguiti dai proprietari. E’ stato fatto il bagno per disabili ma non c’è un montascala né un ascensore per consentire l’accesso ai portatori di handicap. Le iscrizioni in questi anni si sono sempre mantenute costanti e sembra che per incentivarle, oltre i libri di testo gratuiti, venisse previsto per ogni studente un bonus di 200 euro offerto da uno sponsor anonimo.

All’inizio di questa intricata vicenda si era pensato di accorpare la sede distaccata con quella centrale di Sant’Agata Militello ma Amministrazione e Consiglio comunale di Tortorici si opposero con una delibera di indirizzo approvata nel giugno 2013. A luglio si era tentato di usufruire dei locali della scuola “Nello Lombardo”, dell’Istituto Comprensivo n.1, di proprietà del Comune. Il Consiglio d’Istituto si era espresso favorevolmente a cedere l’ultimo piano della scuola media e anzi la dirigente Maria Larissa Bollaci in un primo momento aveva chiesto alla Provincia di adoperarsi affinchè potesse nascere a Tortorici un Istituto Omnicomprensivo per meglio “ricostituire tutte le classi e sviluppare maggiore interesse e partecipazione anche nei paesi limitrofi verso una nuova sezione di ragioneria con adeguati laboratori, strumenti didattici e indirizzi di studio tali da attrarre l’interesse degli alunni a continuare gli studi senza doversi spostare…”.

Il Commissario Romano aveva comunicato la nuova determinazione al dirigente scolastico dell’Itet Tomasi di Lampedusa Antonietta Emanuele e al sindaco Carmelo Rizzo Nervo, chiedendo a quest’ultimo il rilascio del nulla osta. Ma il primo cittadino manifestava ancora la propria indisponibilità e lo farà costantemente mentre con altrettanta costanza Romano continuerà a lavorare per sciogliere il contratto con Antonio Paterniti Mastrazzo . Rizzo Nervo aveva negato l’uso dei suoi locali non solo a titolo gratuito, uso consentito invece da altri sindaci secondo la legge 23/96, ma anche a titolo oneroso; viene infatti rifiutato il canone di 5mila 400 euro che la Provincia offre per i 300mq della scuola media, nel rispetto delle tabelle dell’Osservatorio immobiliare del’Agenzia delle Entrate. Nel giugno del 2014 il sindaco in una nota, per spiegare il motivo della sua opposizione scriveva che “la permanenza della locazione costituisce un contributo per la situazione socio-culturale di Tortorici e dell’intera zona laddove decisioni contrarie sarebbero penalizzanti”.

Lo stesso dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico di Sant’Agata Militello, con nota 3078 del primo luglio 2014 dichiarava di non poter lasciare i locali della succursale di Tortorici e minacciava una denuncia per interruzione di pubblico servizio qualora la Provincia avesse effettuato il trasloco presso la sede centrale. Ad agosto del 2014 il primo cittadino trasmetteva alla Provincia un verbale di sopralluogo effettuato nella scuola media dai suoi tecnici comunali, in cui si evidenziava l’indisponibilità ad ospitare altre classi in quanto“ tutte le aule sono utilizzate per attività didattiche dello stesso Istituto” . In realtà a tale proposito ci sarebbero una situazione ben diversa con classi vuote e un ridimensionamento in questi anni della popolazione scolastica.

La permanenza della sede distaccata si chiedeva anche nella delibera di Consiglio n59 del 2 settembre 2014 dove si invitava in sostanza la Provincia a rinviare ai prossimi anni l’individuazione di altri locali o utilizzare gli stessi con inferiore superficie e quindi a costi più bassi. Il Commissario dell’ex Provincia ha provato anche con bandi pubblici per cercare nuovi locali, che però non hanno avuto riscontro. Viste le resistenze infine, Romano tenta con Paterniti Mastrazzo un accordo per un canone inferiore e in un primo tempo si erano concordati 15mila euro l’anno ma tutto è naufragato in un gioco al rialzo che il proprietario sembra abbia tentato di fare. Intanto la Provincia, che dal 2013 ha sospeso i pagamenti, ha fatto notificare, come ultimo atto, la restituzione del terzo piano dell’immobile consegnando “le chiave al Tribunale”, mentre gli alunni hanno iniziato il nuovo anno scolastico utilizzando gli altri due piani dello stabile. C’è anche un contenzioso che Paterniti Mastrazzo ha avviato nei confronti della Provincia per i mancati pagamenti ma non ci sono ancora decreti ingiuntivi esecutivi.

Di tutto il carteggio legato alla vicenda Filippo Romano ha sempre informato tra gli altri anche il Prefetto, la Procura della Repubblica di Patti e la Corte dei Conti. Il 27 settembre 2015 il comandante della Polizia Provinciale e il Commissario trasmettono alla Procura della Repubblica di Patti una segnalazione anonima arrivata a Palazzo dei Leoni firmata da “un gruppo di cittadini onesti di Tortorici”. I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria pare abbiano chiesto alcuni mesi fa, agli uffici dell’ex Provincia, tutta la documentazione relativa alla vicenda. Lo scenario che viene narrato dagli anonimi farebbe emergere uno “strano” clima che si sarebbe instaurato a Tortorici intorno all’esistenza di questo edificio come plesso scolastico, divenuto anche elemento di scontro politico e argomento che ha infuocato le campagne elettorali. Nella segnalazione ci potrebbero essere dei dati, certo tutti da verificare, che aiuterebbero a spiegare la resistenza a porre fine ad un fitto così gravoso per l’Ente provinciale ma per due decenni proficuo per il locatore.

Quello che sembra naturale chiedersi è se Tortorici, con le sue peculiarità, avesse bisogno di formare in questi anni ragionieri e quale collocazione hanno trovato sul territorio i circa 200 diplomati di questi vent’anni. Il Comune nebroideo ha una popolazione giovanile in forte calo perché la mancanza di prospettive spinge molti ad andare via e allora forse bisognerebbe rivedere l’offerta formativa e riconsiderare l’idea dell’Istituto Omnicomprensivo. Intanto serve una soluzione nell’immediato per avere nuovi locali in vista delle prossime iscrizioni: oltre alle aule disponibili dell’Istituto comprensivo Nello Lombardo ci sarebbe a quanto pare anche il locale attualmente vuoto dell’ex scuola elementare sita in contrada Mercurio (10 minuti dal centro urbano) o il plesso dell’ex guardia medica. Insomma è possibile attingere al patrimonio pubblico.